Gazzola Day. la festa della scuola d'arte e del museo più antichi di Piacenza
Sabato 21 aprile 2018 si terrà la sesta edizione del Gazzola Day, la festa della scuola e del museo più antichi di Piacenza.
Alle ore 15.00 e 15.30 si terranno due visite guidate alla scoperta delle aule di scultura, ornato, figura e incisione, dove saranno al lavoro con i lori allievi i docenti Mario Branca(scultura),Giorgio Fanzini (ornato), Bruno Grassi (figura) e Bruno Missieri(incisione). Nell'aula di Storia dell'arte sarà allestito un piccolo omaggio a Frida Kahlo, artista alla quale sono state dedicate diverse lezioni durante l'anno.
Alle ore 17.00 Alessandro Malinverni, docente di Storia dell'arte e conservatore del Museo Gazzola, mostrerà la preziosa raccolta d'arte soffermandosi sulle donne celebri protagoniste dei dipinti del museo.
L’ingresso è libero.
LA SCUOLA E IL MUSEO di Alessandro Malinverni
Nel suo testamento del 1771, il conte Felice Gazzola (Parmigiana di San Polo, Piacenza, 1698-Madrid 1780), generale d’artiglieria dell’esercito di re Carlo III di Spagna, stabilì che quasi tutti i propri beni immobili e mobili fossero venduti per costituire doti e borse di studio rispettivamente per fanciulle povere e sei giovanetti piacentini dalle spiccate doti artistiche. Il conte Gazzola non era stato soltanto un esperto di tecniche militari, in particolare di artiglieria, ma anche di mobili e tappezzerie (partecipò attivamente all’arredamento del palazzo reale di Madrid), di archeologia (promosse gli scavi e i rilievi di Paestum) e infine d’arte (protesse il Tiepolo in Spagna e allestì una ricca collezione di dipinti, disegni e incisioni, affiancata da una biblioteca molto fornita).
La scuola d'arte istituita grazie alla sua generosità da oltre 230 anni è ospitata nel palazzo tra via Gazzola e via San Tommaso. Vi si sono formate generazioni di artisti piacentini, e tuttora ottanta allievi – questo il numero massimo consentito dalle risorse e dagli spazi – ne frequentano i corsi pomeridiani di ornato e prospettiva, figura, scultura, tecniche dell’incisione e storia dell’arte. Legati alla scuola sono anche un archivio (che permette di ricostruire il passaggio e la formazione di allievi e insegnanti) e un museo, costituitosi nel corso dell’Ottocento grazie a saggi scolastici, donazioni, lasciti e acquisti. Esso conta oltre duecento dipinti, dal Cinquecento al Novecento, riconducibili ad artisti locali (Gaspare Landi, Carlo Maria Viganoni, Stefano Bruzzi, Francesco Ghittoni…) e non (Gian Nicola Manni, seguace di Albrecht Altdorfer, Giovan Mauro della Rovere detto il Fiammenghino, Luigi Miradori detto il Genovesino, Domenico Piola, Giuseppe Maria Crespi, Margherita Caffi, Ignazio Stern…); una quarantina di sculture; quattrocento armi bianche del conte Antonio Parma (in deposito presso i Musei Civici di Palazzo Farnese); oltre duemila tra disegni e incisioni, nonché un centinaio di calchi in gesso di statue e bassorilievi, in gran parte portati da Roma nel 1830 da Carlo Maria Viganoni.
Vero riferimento culturale e artistico per i Piacentini, il museo Gazzola ospitò dal 1903 sino agli anni Sessanta il primo museo della città, comprendente le collezioni del Comune, ma anche quelle della Curia, del Collegio Alberoni e degli Ospedali Civili.