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Il Bar Barbara compie quarant'anni: «Qua sono passate decine di generazioni di giovani»

Lo storico locale di Ferriere venne inaugurato nel luglio 1977. Sabato 1 luglio festeggia i suoi primi quarant'anni. Ferriere in questi decenni è cambiata ma il locale rimane un punto di riferimento e di ritrovo

Dentro ci sono passate decine di generazioni di giovani. Qua sono nate amicizie, sbocciati amori, si sono condivisi bei momenti in compagnia, si è guardato la squadra del cuore e la Nazionale vincere e perdere, si è cantato (anche i cori d’osteria della tradiziona montanara) e ballato. Qua si è anche giocato, al balilla, a biliardo, a flipper, a briscola. Sentimenti e attività che, dopo quarant’anni, ancora si possono vivere e fare. Il Bar Barbara, un’istituzione per chi frequenta o ha frequentato Ferriere e l’Alta Valnure, compie i suoi primi quarant’anni. Rimane il “bar dei giovani”, che magari giovani non lo sono più da un pezzo – e vengono con i figli più che adolescenti – ma che conservano dentro, intatto, lo spirito di questo locale.

«Il bar Barbara – spiega Lina Solari, che si definisce il filo conduttore di questi quarant’anni – venne aperto dalla sottoscritta e dal mio ex marito Gianfranco Bergonzi nel luglio ’77 “di là dal ponte” di Ferriere, ed è diventato il locale che è oggi». Il nome è un omaggio alla primogenita della coppia, che si alternerà alla guida del locale insieme alla sorella Selvaggia, oggi titolare. In via Marconi a Ferriere, a quell’epoca, non c’era quasi nulla oltre alla strada che conduce a Canadello: solo la caserma dei carabinieri (oggi inagibile), tanti campi e qualche cascina. «Abbiamo realizzato il bar in un nuovo edificio ed è subito stato preso d’assalto dalla gente». Era la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta, Ferriere era ancora molto popolata nei mesi invernali e d’estate traboccava di “villeggianti”. «A quei tempi c’era tanta gente che stava a Ferriere un mese o due mesi, tutta l’estate. Venivano soprattutto dal milanese e da Piacenza. Oggi, se va bene, anche se hanno una seconda casa qua in zona, stanno in Alta Valnure al massimo quindici giorni ad agosto. Quelli degli esordi erano altri tempi, insomma. Tempi in cui si lavorava molto e si guadagnava anche bene, rispetto ad ora».

Il bar in origine era un tutt’uno con la discoteca “Roan”, situata nella parte inferiore. Terminata l’unione tra Lina e Gianfranco i due locali sono andati avanti su due strade parallele. Lina ha visto passare al bar Barbara diverse generazioni di giovani, che hanno reso il luogo un punto di riferimento per riunirsi, trovarsi, darsi appuntamento. «Quando abbiamo aperto era frequentato dai miei coetanei. Poi sono arrivate le successive generazioni, compresi i figli di chi veniva prima. Sono diventata un po’ la mamma e la zia di tanti – scherza ma non troppo Lina -, ora si può dire che sono anche un po’ la nonna! Sono una confidente di molti, tanti ragazzi e ragazze mi raccontano dei loro studi, delle loro vite che vanno avanti. Vengono da me qua al bar ad aggiornarmi». Il locale ha visto così crescere i suoi frequentatori e cambiare il paese, meno popolato ogni anno che passa, privo di opportunità per chi vorrebbe rimanere a vivere qui e sempre più distante da Piacenza.

Ci sono stati anche momenti sofferti, come la prematura scomparsa di due ragazzi che per il bar hanno significato tanto. «Ricordo bene Fulvio e Annalisa – ci tiene ad aggiungere Lina, legata ad entrambi - che chiacchieravano qua dentro proprio poche ore prima di lasciarci in due circostanze drammatiche. Così come è giusto ricordare due donne che hanno aiutato molto me, Barbara e Selvaggia nell’attività: Enrichetta e Angiolina. Tenevano loro il bar in diverse ore del giorno, ci sono sempre state, fino all’ultimo. Hanno dato tanto per il bar».

Nel corso dei decenni il locale si è sottoposto a diversi restyling per rimanere al passo con i tempi e venire incontro alle esigenze dei sempre numerosi frequentatori: sono stati aggiunti da Lina, Barbara e infine Selvaggia una sala giochi, dei gazebo esterni e da qualche anno anche un vasto giardino. Lina, alla vigilia di un così importante anniversario, dà appuntamento a tutti sabato 1 luglio, dalle 18 in poi. «Sarà una serata amarcord, proietteremo e mostreremo le foto più belle di questi quarant’anni, canteremo e balleremo come al solito, ovviamente accompagnati da qualche brindisi in compagnia e da un buffet». Non resta che aggiungere i nostri auguri: caro Bar Barbara, benarrivato negli “anta”. 

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