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"La tua giustizia non è la mia", Gherardo Colombo ne parla in Cattolica

Incontro pubblico aperto a tutti gli interessati martedì 14 febbraio alle 10.30 in Cattolica. Colombo affronterà problematiche scottanti in un dibattito animato dal prof.Francesco Centonze, docente di Diritto penale della Cattolica

Martedì 14 febbraio, alle ore 10.30, l’Università Cattolica di Piacenza ospiterà Gherardo Colombo per un incontro aperto al pubblico di presentazione del libro “La tua giustizia non è la mia”, scritto a quattro mani con Piercamillo Davigo.

L’incontro è promosso dal corso di laurea in Giurisprudenza della Cattolica di Piacenza, è aperto a tutti gli interessati e vedrà coinvolti - oltre agli studenti di tutte le facoltà - anche studenti delle scuole superiori, che potranno partecipare al dibattito animato dal prof.Francesco Centonze, docente di Diritto penale della Cattolica.

Prima giudice, poi pubblico ministero in inchieste che hanno fatto la storia d’Italia come la Loggia P2 o Mani Pulite, Gherardo Colombo ha messo profondamente in discussione le sue idee: “Ero uno che le mandava le persone in prigione, convinto fosse utile”, ma da anni ha iniziato un percorso che lo ha condotto a ritenere errata quella convinzione.

E nel libro “La tua giustizia non è la mia” che Colombo presenterà al campus di Piacenza dell’Università Cattolica, l’ex pm si confronta apertamente con Piercamillo Davigo sul tema della giustizia, in una diagnosi scrupolosa dei tanti mali che affliggono la giustizia del nostro paese, avanzando suggerimenti e proposte di riforma, senza nascondere conflittualità e divergenze d’opinione, talvolta radicali.

Lontani da ogni astrattismo, calati nella realtà della vita quotidiana, i loro interrogativi ci aiutano a capire perché le questioni più delicate e controverse che investono il mondo del diritto – le stesse che hanno ispirato pensatori come Aristotele e Kant, Sant’Agostino e Foucault – ci riguardano così da vicino. È la giustizia, infatti, che traccia i confini della nostra libertà. È la giustizia che indica il grado di civiltà di uno Stato e la cultura diffusa che permea le sue istituzioni.

Ma quand’è che una legge può dirsi davvero «giusta»? Basta minacciare una pena per dissuadere il ladro o il truffatore dal commettere un reato? Il carcere è l’unica soluzione? È dunque più efficace educare o punire? Quanto è diffusa la corruzione in Italia, e come mai, nonostante la stagione di Mani Pulite e le tante inchieste che hanno svelato l’intreccio perverso tra politica e affari, non accenna a diminuire? La macchina burocratica e amministrativa è essa stessa un ostacolo alla giustizia?

A queste, e a tante altre domande, Colombo e Davigo danno risposte sorprendenti, dimostrando che la giustizia è un concetto non solo problematico ma anche in continua evoluzione.

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