Biblioteca di Pontenure, intitolazione "sezione lotta alle mafie"
100x100 in movimento intitola le "sezioni lotta alle mafie", inaugurate presso le biblioteche comunali, a donne e uomini che si sono distinti per il proprio impegno nella società civile, sia a titolo personale che a titolo professionale.
Dopo le intitolazioni a Giancarlo Siani, Rita Atria ed Emanuela Loi, viene reso omaggio, in occasione dell'8 marzo, alla dottoressa Francesca Laura Morvillo, Magistrato e docente, consorte del dottor Giovanni Falcone, assassinata con lui nella strage terroristico-mafiosa del 23 maggio 1992.
L'appuntamento è per SABATO 9 MARZO 2019 alle ore 10.00 presso la BIBLIOTECA COMUNALE DI PONTENURE-VILLA RAGGIO per l'intitolazione della “SEZIONE LOTTA ALLE MAFIE“ inaugurata nel 2015
Incontro aperto alla cittadinanza, con interventi degli studenti delle classi terze della scuola media Vittorio Alfieri di Pontenure
PROGRAMMA: Saluti Istituzionali, cerimonia di intitolazione, interventi dei presenti
Donazione di testi tematici alla Biblioteca, proiezione video e letture a cura di Emanuela Braghieri, attivista di 100x100 in movimento
Modera l’incontro Rossella Noviello, presidente di 100x100 in movimento
Francesca Laura Morvillo
(Palermo, 14 dicembre 1945 – Palermo, 23 maggio 1992)
Magistrato e docente, moglie del giudice Giovanni Falcone, uccisa nella strage di Capaci. Nel corso della carriera ricopre le funzioni di giudice del tribunale di Agrigento, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Palermo, di Consigliere della Corte d'Appello di Palermo e di componente della Commissione per il concorso di accesso in magistratura.
Medaglia d'oro al valor civile:
“Giovane Consigliere della Corte d'Appello di Palermo, consorte del giudice Giovanni Falcone, pur consapevole dei gravissimi pericoli cui era esposto il coniuge, gli rimaneva costantemente accanto sopportando gli stessi disagi e privazioni, sempre incoraggiandolo ed esortandolo nella dura lotta intrapresa contro la mafia. Coinvolta, insieme al Magistrato, in un vile e feroce agguato, sacrificava la propria esistenza vissuta coniugando ai forti sentimenti di affetto, stima e rispetto verso il marito, la dedizione ai più alti ideali di giustizia”