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Jazz Fest, Marco Colonna 'in solo' giovedì 14 ottobre presso la Basilica di San Savino

Nuovo concerto nella Basilica di San Savino giovedì 14 ottobre alle 21 con uno stupendo clarinetto 'in solo'. Nel pomeriggio il clarinettista Marco Colonna terrà anche una masterclass al Conservatorio Nicolini

Secondo concerto di questa edizione ambientato nella Basilica di San Savino, luogo acusticamente perfetto per esaltarne le peculiari caratteristiche. Stavolta la prova sarà la sola voce del clarinettista Marco Colonna che da qualche anno si cimenta con ottimi risultati in una delle sfide più impegnative per chi suona, quella della performance solista. Il concerto avrà luogo giovedì 14 ottobre alle ore 21.00. L’ingresso è libero (no prenotazioni) fino ad esaurimento posti. Sono garantite tutte le misure in termini di sicurezza richieste per gli spettacoli dal vivo.

In quello stesso pomeriggio il musicista terrà una masterclass a frequenza gratuita, ma con prenotazione vivamente consigliata, presso il Conservatorio Nicolini.

Il Piacenza Jazz Fest è reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e della Regione Emilia-Romagna, si avvale del patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di alcune realtà del mondo imprenditoriale.

Marco Colonna, che suona clarinetto e clarinetto basso, non si potrà basare su alcun appoggio, e sarà solo nel rapporto particolarmente intimo con i suoi strumenti e le sue idee. Inoltre il musicista è un esperto nella tecnica della respirazione circolare, che gli permette di creare linee melodiche (e armoniche grazie al riverbero naturale della basilica) senza le frequenti normali interruzioni per riprendere fiato; Colonna riesce perfino a suonare contemporaneamente due clarinetti, usando indipendentemente le mani e la bocca. Così di volta in volta smonta la tecnica del clarinetto e la scompone nei suoi elementi fondamentali: il flusso d'aria attraverso un tubo. In altri brani crea paesaggi sonori intriganti e astratti, esplorando le proprietà sonore di elementi di base simili, sia introducendo la voce, il più elementare degli strumenti musicali, sia suonando note aeree in una sorta di movimento parallelo, mettendo talvolta in primo piano il palpabile ronzio dell’ancia. In altri casi arriva addirittura a simulare i suoni di un flauto, semplicemente suonando il clarinetto senza il suo bocchino. Oppure suona in maniera più convenzionale, disegnando linee sinuose e legate, negoziando salti di registro, o creando una cascata ascendente e discendente di lunghe frasi tese lungo il percorso di un lento crescendo. L’effetto complessivo creato dalla sua musica, risaltata dall’acustica perfetta della Basilica di San Savino, è quello di un ottimo esempio di performance solista da non lasciarsi sfuggire.

Per ricevere tutte le informazioni sui concerti del Piacenza Jazz Fest basta rimanere connessi alle pagine Facebook, Twitter e Instagram del Piacenza Jazz Club o consultare il sito www.piacenzajazzfest.it.

Il Jazz Fest tra i detenuti della Casa Circondariale delle Novate

Coerentemente con la propria mission di far risuonare la musica in ogni angolo della città per portarla anche a coloro che altrimenti non avrebbero l’occasione e il modo per goderne, il Piacenza Jazz Fest ancora una volta ha organizzato un concerto dentro le mura del carcere cittadino. Dopo che l’anno scorso non era stato possibile a causa delle norme dettate dall’emergenza pandemica, l’iniziativa è tornata a svolgersi grazie alla disponibilità dell’autorità carceraria, in particolare della direttrice Maria Gabriella Lusi, e con l'aiuto e il coordinamento dell'Associazione di volontari "Oltre il muro" che lavora da anni all’interno del carcere.

A girare per i corridoi e i reparti è stata una marchin’ band in puro stile New Orleans che ha portato calore e un po’ di allegria tra le mura dell’istituto di detenzione piacentino. Ad accogliere i musicisti, la direttrice stessa, ispettori, animatori e i detenuti dei vari reparti, interessati ed emozionati, che hanno dimostrato non solo di attendere, ma anche di apprezzare l’occasione di svago che gli è stata donata. E “Donatori di Musica” è proprio il nome che è stato dato è tutte le iniziative del Jazz Fest che si prefiggono di portare la musica nei luoghi di cura, di recupero e di volontariato.

Al termine della mattinata, interamente dedicata alla musica, i musicisti sono stati ospitati per un ristoro, durante il quale si è confermato il reciproco impegno a ripetere l’iniziativa anche in futuro.

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