"La mia vita raccontata male", Claudio Bisio arriva a Piacenza e incontra il pubblico
Uno spettacolo di parole e musica in cui Claudio Bisio, attraverso il repertorio letterario di Francesco Piccolo, intraprende un viaggio agrodolce tra vita pubblica e privata, reale e romanzata.
È “La mia vita raccontata male”, regia di Giorgio Gallione, produzione Teatro Nazionale di Genova, che vedremo al Teatro Municipale di Piacenza mercoledì 21 e giovedì 22 dicembre alle 21 per la Stagione di Prosa 2022/2023, direzione artistica di Diego Maj, la diciannovesima edizione organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e il contributo di Mic e Regione Emilia-Romagna. Ultimo appuntamento del 2022, per il quale si attende il tutto esaurito.
Ma la presenza di Claudio Bisio a Piacenza non si limiterà allo spettacolo con la regia di Giorgio Gallione: giovedì 21 dicembre infatti alle 18 al Teatro Filodrammatici incontrerà il pubblico (ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili). L’appuntamento si inserisce nel programma di “Rumori fuori scena”, il ciclo di incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa 2022/2023 del Teatro Municipale di Piacenza a cura di Nicola Cavallari, attore e regista. Un progetto proposto da Teatro Gioco Vita con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito del programma “InFormazione Teatrale”.
Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell'allegria del vivere, “La mia vita raccontata male” ci segnala che se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. A fianco di Claudio Bisio in scena i musicisti Marco Bianchi e Pietro Guarracino. Le musiche sono di Paolo Silvestri, le scene e i costumi di Guido Fiorato, le luci di Aldo Mantovani.
Attingendo dall'enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, lo spettacolo si dipana in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e bizzarramente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti. Dalla prima fidanzata alle gemelle Kessler, dai mondiali di calcio all'impegno politico, dall'educazione sentimentale alla famiglia o alla paternità, dall'Italia spensierata di ieri a quella sbalestrata di oggi, fino alle scelte professionali e artistiche che inciampano in Bertolt Brecht o si intrecciano con Mara Venier, lo spettacolo, montato in un continuo perfido e divertentissimo ping-pong tra vita pubblica e privata, reale e romanzata, racconta "male", in musica e parole, tutto ciò che per scelta o per caso concorre a fare di noi quello che siamo.
Perché la vita, sembra dirci questo viaggio agrodolce nella vita del protagonista, forse non è esattamente quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda. E che spesso non si vive la vita come vuoi tu, ma come vuole lei. Lo spettacolo è perciò anche una indiretta riflessione sull’arte del narrare, su come il tempo modifica e trasfigura gli accadimenti, giocando spesso a idealizzare il passato, cancellando i brutti ricordi e magnificando quelli belli, reinventando così il reale nell’ordine magico del racconto. Ma, ha scritto Gabriel Garcia Marquez, le bugie dei bambini non sono altro che i segni di un grande talento di narratore. In questa tessitura variegata e sorprendente si muove Claudio Bisio accompagnato da due musicisti d’eccezione, per costruire una partitura emozionante, spesso profonda ma pure giocosamente superficiale, personale, ideale, civile ed etica.