Calendasco, Mafia OffLine cosa succede a Piacenza
Mercoledì 23 settembre alle ore 21 presso Capannone Rita Atria a Calendasco serata conclusiva del campo E!State Liberi: Mafia OffLine cosa succede a Piacenza.
Ospite d’onore Donato Ungaro, giornalista minacciato dalla ‘ndrangheta
Il 23 settembre 1985 la camorra uccideva il giornalista Giancarlo Siani, Libera ha deciso di commemorarlo con un incontro che si terrà al Capannone Rita Atria di Calendasco. Un incontro dedicato al giornalismo, ai giornalisti minacciati e alla nuova redazione di Mafia Off Line.
“Mafia OffLine: cosa succede a Piacenza” è l’interrogativo che si sono posti un gruppo di ragazzi insieme al coordinamento piacentino di Libera. Per una settimana hanno incontrato esperti e giornalisti, hanno studiato insieme la situazione della nostra città e provincia. L’obiettivo è la nascita di un osservatorio antimafia e della rinnovata redazione di Mafia OffLine diretta da Gaetano Rizzuto.
Insieme abbiamo deciso di trascorrere una serata, per fare un bilancio di questa esperienza e raccontarla a tutti coloro, che non hanno potuto condividerla e per iniziare a parlare dei progetti futuri. Abbiamo deciso che fosse importante ascoltare tutti insieme la testimonianza di Donato Ungaro, Giornalista di Brescello, minacciato dalla ‘ndrangheta. Donato Ungaro è già stato nostro ospite a novembre dello scorso anno, nel convegno dedicato proprio ai giornalisti minacciati.
Oggi la sua testimonianza è ancora più importante, perché nelle ultime udienze del processo Aemilia è emerso che le minacce contro di lui erano molto più gravi di quanto immaginassimo. L’Ordine dei Giornalisti e la Federazione Nazionale Stampa Italiana, nei giorni scorsi, hanno avviato una campagna di “scorta mediatica per Donato Ungaro” a cui il coordinamento piacentino di Libera insieme ai ragazzi del campo ha deciso di aderire.
La libertà di informazione, la libertà dei giornalisti è alla base della democrazia e non è un caso che le mafie attacchino questa libertà minacciando i giornalisti. La società civile può fare tanto non lasciando soli i giornalisti minacciati. Tutti noi possiamo fare la nostra parte.
Il 23 settembre, la data scelta da Donato Ungaro per questo incontro, ha un valore simbolico molto importante: è l’anniversario della morte di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra.
Il messaggio è forte e chiaro: i giornalisti sono una ricchezza della nostra società e noi vogliamo proteggerli. Le mafie devono sapere che non sono soli.