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Mafie al Nord, l'assessore ragionale Mezzetti: «Necessario combattere le infiltrazioni»

Il convegno a Palazzo Farnese ha illustrato come il fenomeno della criminalità organizzata sia ormai diffuso anche nel Nord

Informare, prevenire e combattere le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio è stato l'obbiettivo del convegno “Proiezioni delle mafie nel Nord” che si è tenuto il 5 marzo a Palazzo Farnese. Ormai la criminalità organizzata è presente in ogni parte dell'Italia, anche nel settentrione. E’ proprio per questo motivo che bisogna agire tempestivamente e scrupolosamente per contrastare queste infiltrazioni.

La battaglia è dura e è necessario mettere in campo tutte le energie possibili per vincerla o quantomeno per tener testa alla controparte. Ha aperto il convegno il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, che ha ricordato come ci siano ben due fronti su cui lavorare: «Da una parte c'è la formazione: parliamo della generazione che cresce in un contesto culturale molto difficile e una cultura mafiosa che ormai si è infiltrata. D'altra parte abbiamo il dovere di agire come amministratori per fronteggiare questa situazione».

Il prefetto Anna Palombi ha poi parlato del lavoro che svolge la prefettura per affrontare queste problematiche: «Svolgiamo accertamenti e monitoraggio delle attività pubbliche. Controlliamo le opere pubbliche i cui lavori sono in corso sia nell’attività di cantiere sia nelle anomalie delle assunzioni - e continua - ringrazio i comuni per la stipula di protocolli di legalità e le attività che decidono di procedere alle certificazioni antimafia: nel 2013 sono state date 5005 certificazioni nella provincia mentre nel 2014 ne sono state rilasciate 4095».

E’ poi intervenuto Massimo Mezzetti, assessore alla Cultura e alle politiche per la legalità della Regione Emilia Romagna: «Bisogna mettere in campo tutte le energie  possibili per fronteggiare ciò che sta accadendo. Gli attori coinvolti sono tantissimi e la realtà ė davvero pervasiva: è arrivata anche al nord. Nel settentrione la più infiltrata sembra essere l'ndrangheta ma sono presenti anche le altre mafie». Il questore di Piacenza Calogero Germanà racconta la criminalità organizzata attingendo dalla propria esperienza: «Accenno ad un aspetto storico per dare l’idea di come siano organizzate le mafie. La mafia, in genere Cosa Nostra, ha sempre avuto un'idea della sua azione come un'attività globale - e spiega - nel 1983 ad Agrigento curai il caso di un convegno di diversi mafiosi che provenivano anche dall'America. Da questo episodio si capì come la loro attività si sviluppasse a livello globale». Enzo Ciconte, docente di storia delle mafie italiane presso l'università di Roma Tre e di Pavia, spiega come la mafia muova ora in nuovi settori: «Cerca di occupare un territorio nuovo, quello economico. Mentre prima si rivolgeva solo agli stupefacenti e all’estorsione oggi tende ad acquistare immobili, ristoranti, attività commerciali per entrare nell’economia». 

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