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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Teatro Filodrammatici, "Mulinobianco - back to the green future”

“Mulinobianco - back to the green future”, ultima produzione di Babilonia Teatri, è in programma a Piacenza nell'ambito del festival L'Altra Scena venerdì 8 ottobre alle ore 21 al Teatro Filodrammatici. Lo spettacolo si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta su cui viviamo

Uno spettacolo che si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo. È “Mulinobianco - back to the green future”, ultima fatica di Babilonia Teatri, in scena a Piacenza venerdì 8 ottobre alle ore 21 al Teatro Filodrammatici. Si conclude così la prima settimana di programmazione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena” 2021, direzione artistica di Jacopo Maj, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita.

Scritto da Enrico Castellani e Valeria Raimondi, con Ettore Castellani e Orlando Castellani e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani e Luca Scotton, “Mulinobianco” è prodotto da Babilonia Teatri e La Corte Ospitale in coproduzione con Operaestate Festival Veneto e in collaborazione con Dialoghi - Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021. Per la parte tecnica collaborano Luca Scotton (luci, audio e direttore di scena) e Francesco Speri (Vfx video).

Abitiamo in un luogo, se non per altro, anche solo per queste ragioni, piuttosto prezioso. Da quanto siamo qui? Quando scade il nostro contratto d’affitto? Esistono delle clausole nel contratto di locazione? Quali? Chi l’ha redatto? Chi è il proprietario? La possibilità che noi si venga sfrattati quanto è vicina?

Sono domande a cui solo gli scienziati possono rispondere. Sono domande che solo i bambini possono porre. Dall’alto della loro scienza e della loro saggezza. Dall’alto del loro sapere. Il futuro è loro. Sono loro che ci interrogano. Che ci incalzano. Che disegnano un quadro inquietante nel quale siamo ritratti di spalle: in fuga. A testa china: intenti nelle più svariate occupazioni, ma incapaci di vedere dove siamo e cosa stiamo facendo.

Due bambini soli sulla scena. Due bambini parlano ad una platea di adulti. Due bambini ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo. Lanciano proclami e provocazioni. Ci incalzano e ci beffano. Vanno avanti e indietro nel tempo. Contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare, e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte. Si muovono tra animali totem, banchi spuri e croci iconoclaste. Tra l’indicibile e il non detto. Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto ad essere le sole padrone del mondo.

Babilonia Teatri è una formazione entrata con passo deciso nel panorama teatrale contemporaneo distinguendosi per un linguaggio che a più voci viene definito pop, rock, punk.

I fondatori del gruppo, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, compongono drammaturgie dall’incedere unico, sorta di litanie scolpite nelle contraddizioni dell’oggi, portate in scena con attitudine ribelle. Hanno indagato diverse angolazioni della vita di provincia, cristallizzandola come microcosmo di un dolore universale, affrontato con coraggio dissacrante. Coraggio che è valso al gruppo il prestigioso Leone d’argento della Biennale di Venezia. Babilonia Teatri si caratterizza per il suo sguardo irriverente e divergente sull’oggi che mostra i nervi scoperti del nostro tempo. Per uno stile fuori dagli schemi che intende il teatro come specchio della società e della realtà. Attraverso l’uso di nuovi codici visuali e linguistici esprime la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, per far emergere conflitti e tensioni, con ironia e cinismo, affetto e indignazione.

Per Babilonia Teatri quello a Piacenza è un ritorno. Li abbiamo visti al Festival “L’altra scena” per la prima volta nel 2011 con “Made in Italy”, poi nel 2013 con “The End”. L’ultima vola sono stati al Teatro Filodrammatici nel 2019 con uno spettacolo per ragazzi realizzato in coproduzione con La Piccionaia: “Come nelle favole”, programmato nella rassegna di teatro scuola “Salt’in Banco”.

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