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Perché la grande Festa della Famiglia

La Grande Festa della Famiglia vuole aiutare tutti a riflettere e, al tempo stesso, vuol mettere al centro la bellezza e il valore sociale della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un maschio e una femmina aperti alla generazione di nuove persone, collaboratori della Vita

Sostiene Papa Francesco: "La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità. Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia." Questa frase potrebbe da sola riassumere il senso della Grande Festa della Famiglia che, per il sesto anno, vivacizzerà il centro storico della nostra città dall'11 al 14 settembre. E' vero che la famiglia è disprezzata? E perchè mai? Sono i fatti degli ultimi anni – con un'accelerazione repentina negli ultimi mesi – che lo dimostrano. La legge anti-omofobia si avvia verso una scontata approvazione, con gravi pericoli per la libertà di opinione e di stampa. La Camera ha approvato il divorzio breve tra scroscianti applausi. A Napoli e a Roma  i Sindaci hanno trascritto all'anagrafe matrimoni omosessuali contratti all'estero, cosa del tutto illegittima. Anche il sindaco di Bologna ha emanato una direttiva che permetterà di trascrivere nei registri di stato civile del comune le unioni gay celebrate all’estero. Il Tribunale dei minori di Roma ha riconosciuto a una donna il diritto ad adottare la figlia partorita dalla sua compagna e concepita all'estero con la procreazione assistita eterologa, aprendo di fatto le porte all'adozione da parte di coppie omosessuali. Anche questa decisione è "fuorilegge", ma quasi nessun parlamentare ha protestato più di tanto. Qualcuno potrebbe chiedersi perchè questi fatti mostrano un "disprezzo" della famiglia. Bene, il termine "disprezzo" significa "togliere valore". E se rendiamo facile – grazie al divorzio – lo smembramento delle famiglie, togliamo valore al matrimonio. E se approviamo il matrimonio tra persone dello stesso sesso, togliamo valore al matrimonio naturale, quello tra un uomo e una donna pronti a generare nuove vite. E soprattutto, infliggiamo indicibili sofferenze ai più deboli, i figli. Ma anche alle donne che, a causa dell'indigenza in cui vivono nei Paesi poveri, sono disposte a"dare in affitto" il proprio utero a persone benestanti dei Paesi più ricchi che vogliono soddisfare un loro desiderio.  Chi plaude al divorzio breve dovrebbe approfondire le sue conoscenze sui problemi che affliggono i figli dei separati: disagio scolastico, difficoltà nelle relazioni, immaturità, spesso gravi problemi con l'alcool e la droga nell'adolescenza, incapacità di instaurare rapporti maturi con l'altro sesso e folle paura all'idea di costruire una nuova famiglia. Per non parlare dei bambini – la cronaca ce ne riporta sempre di più – che finiscono uccisi per disperazione da uno dei genitori. In tutto questo, non c'è proprio nulla da applaudire, c'è da tremare e fare un "mea culpa" collettivo.

Carlo DionediDice poi il Papa che la famiglia è "maltrattata". Da chi? Ovvio, dal mondo politico e in modo trasversale. Salvo poche lodevoli eccezioni locali, l'Italia è fanalino di coda dell'Unione Europea quanto a politiche familiari. Mentre la Francia destina alla famiglia il 3,5% del PIL e la Germania il 3%, l'Italia è ferma da tempo allo 0,9%. In Italia tutti i provvedimenti – da quelli dello Stato a quelli locali – non tengono quasi mai conto dei carichi familiari. In tal modo, gli articoli 31 e 53 della Costituzione sono bellamente ignorati. Art. 31: "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose". E' l'articolo costituzionale più disatteso: lo dimostrano i crudi dati ISTAT, che ci dicono che il 40% delle famiglie con più di 3 figli vive al di sotto della soglia di povertà e che ogni nuova nascita porta ad un progressivo impoverimento del nucleo familiare. Infatti l'Italia può vantare il più basso tasso di natalità d'Europa, con riflessi sempre più pesanti sull'economia e sulla tenuta del Welfare. Fior di economisti e demografi continuano a far presente questo problema, ma la politica ha sempre altre priorità. Art. 53: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva". Nella realtà, tasse, imposte e tributi sono per lo più "ciechi", nel senso che si chiede lo stesso tributo tanto al single che al padre di famiglia numerosa. Questo genera iniquità spaventose, e questo significa maltrattare proprio coloro che si sono aperti con fiducia alla vita, dando un futuro al Paese.

 E infine c'è la questione antropologica: l'ideologia del "gender" ha fatto prepotente irruzione nel tessuto culturale e sociale prima a livello europeo, quindi italiano. Secondo questa teoria, non esiste una natura umana poichè l'essere umano sarebbe unicamente un risultato della cultura e dell'ambiente sociale. Così, buttando al macero intere biblioteche di scienze naturali, un essere umano non è maschio o femmina a seconda degli evidenti dati anatomici, ma a seconda di come si sente e questo può variare più volte nel corso dell'esistenza. Perchè, oltrechè delirante e per nulla scientifica, questa teoria è contraria alla famiglia? Semplice, perchè si tratta di una concezione che cerca di estraniarsi dal corpo, desessualizzando la coppia e quindi la famiglia ed eliminando i legami di carne nella filiazione. In tal senso, questa teoria è al servizio della possibilità di adozione da parte di persone dello stesso sesso. Tutto questo però è pericolosissimo per la società e purtroppo molti non se ne rendono conto: si viaggia verso una società cosiddetta "liquida", in cui la cellula che sostiene il tutto, la famiglia appunto, è un'entità indefinita. Qualcuno, poeticamente, sostiene che "famiglia è dove c'è amore". Be' allora perchè non considerare famiglia un gruppo di amici, due uomini e una donna, una donna e tre uomini, allora perchè no alla poligamia, perchè no alla pedofilia, perchè non posso fare famiglia col mio cane, il mio gatto e il mio criceto? Insomma andiamo verso una società folle, priva di raziocinio, dove si va "dove ti porta il cuore". Come figli orgogliosi dell'Illuminismo siamo allo sbando più totale. E come cristiani, siamo privi di una dote fondamentale: il discernimento, saper discernere il bene dal male, il giusto dall'ingiusto, la verità dalla menzogna, il dono dal diritto, la realtà dal desiderio. 

La Grande Festa della Famiglia vuole aiutare tutti a riflettere su tutto questo. Al tempo stesso, vuol mettere al centro la bellezza e il valore sociale della famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un maschio e una femmina aperti alla generazione di nuove persone, collaboratori della Vita. Per questo vorremmo che fossero con noi tutti coloro che condividono i nostri timori e le nostre speranze.
Carlo Dionedi
vice-presidente Forum delle Associazioni familiari

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