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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sono "made in Piacenza" gli spaghetti in scatola Usa: Chef Boyardee

Ettore "Boyardee" Boiardi nel 1914, dal Piacentino, emigrò in Usa. Dopo pochi anni fondò uno dei marchi più famosi dell'alimentazione yankee: Chef Boyardee e gli "irresistibili" spaghetti in scatola. La storia

boiardi_8Di lui i piacentini, sempre orgogliosi dei concittadini famosi, non conoscono nemmeno l'esistenza. Eppure, Ettore Boiardi negli Stati Uniti è uno dei personaggi più noti nei settori dell'alimentazione e un tempo della ristorazione. Anche dopo la scomparsa, avvenuta nell'85, il suo volto è ancora presente nei supermercati dei 50 stati come logo dell'industria alimentare Chef Boyardee da lui fondata nel 1929.

IL VOLTO DI SUCCESSO ITALIANO - Della sua storia si è occupata La Cronaca nell'edizione di giovedì, ripercorrendo i passi del cuoco nato a Piacenza (secondo alcuni siti web potrebbe essere originario di Borgonovo) nel 1897 da Giuseppe Boiardi e Maria Baffi. Il quotidiano di via Chiapponi ha rilevato nella sua vicenda il volto positivo dell'immigrazione italiana in America settentrionale, rendendogli merito per aver contribuito a diffondere su larga scala la cultura italiana per la pasta e più in generale per la buona tavola.

IL RE DELLA PASTA PRONTA - Ettore Boiardi, Hector per gli statunitensi, è infatti il re della pasta in scatola, pronta in pochissimi minuti, che nel volgere di pochissimo tempo si è diffusa in tutte le cucine d'oltreoceano. Un concetto, quello degli spaghetti e del sugo in un barattolo, che a noi potrebbe far storcere il naso, ma che in America si è rivelato essere un'idea vincente il cui successo prosegue tuttora. Non a caso, come riferisce il sito di Radio Emilia Romagna, lo scorso ottobre la figura di Boiardi è stata ricordata dalla vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Maria Giuseppina Muzzarelli, in un convegno sull'emigrazione tenutosi a Bologna.

LA STORIA - Stando all'edizione inglese di Wikipedia, Ettore Boiardi sbarcò a New York nel 1914, all'età di sedici anni. Appassionato di cucina, dopo pochi mesi trovò un impiego come aiutocuoco al Plaza Hotel, dove già lavorava uno dei fratelli. La sua abilità gli permise di fare carriera rapidamente, tanto che l'anno dopo fu il supervisore del catering del ricevimento di nozze del presidente Woodrow Wilson. Sposatosi con Helen Wroblewski, da cui nacque il figlio Mario, Boiardi aprì il suo primo ristorante a Cleveland, nell'Ohio, nel 1923.

LA NASCITA DEL MARCHIO INNOVATIVO - Le insistenze dei clienti del suo Giardino d'Italia, che apprezzavano i suoi primi piatti al punto da continuare a chiedere ricette e porzioni da consumare a casa, lo spinsero ad ideare un sistema per conservare pasta e condimento in confezioni più idonee delle vecchie bottiglie di latte in cui distribuiva le razioni. Un metodo innovativo che permetteva di cucinare un piatto all'italiana anche a chi era negato ai fornelli prese quindi piede molto velocemente. Nel 1929 nacque il marchio Chef Boyardee, con l'inconfondibile immagine del cuoco baffuto, scritto foneticamente per facilitare la pronuncia dei consumatori anglofoni. Fu poi proprio la ditta del piacentino a preparare il rancio alle truppe alleate nella Seconda guerra mondiale.

LO CHEF BUCA LO SCHERMO - Per un ventennio, cioè tra gli anni Quaranta e i Sessanta, Boiardi comparve in tv come testimonial pubblicitario dei propri prodotti (qui un suo spot del 1953). Da subito, infatti, comprese l'importanza del nuovo medium egemone per far conoscere i propri spaghetti, ravioli con ripieno di manzo e maccheroni al formaggio che ancora oggi compaiono sugli scaffali dei supermercati statunitensi. Il suo ultimo spot televisivo fu trasmesso nel 1979, sei anni prima della morte che - per uno scherzo del destino - lo colse a Parma, città dell'Ohio.

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