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Il Piacenza Jazz Fest fa tappa nella Sala dei Teatini

Giovedì 2 marzo grande performance multimediale che unisce la musica di Danilo Rea e la fotografia di Pino Ninfa per raccontare il Mediterraneo e le sue molte storie

Già in passato il Piacenza Jazz Club ci ha abituato a delle riuscite commistioni tra le arti che si sono fuse per creare nuovi linguaggi ed esperienze di alto livello artistico. Tra le più suggestive l’interazione tra fotografia e musica, rigorosamente dal vivo, garantirà alla performance in programma giovedì 2 marzo alle ore 21:15 alti tassi di intensità e coinvolgimento del pubblico. Si tratta di una grande prima per la città di Piacenza quella de “Il tempo in posa – Storie mediterranee” che andrà in scena con ingresso libero nella cornice già di per sé molto suggestiva della Sala dei Teatini di Piacenza, in via Scalabrini. Sulle note di Danilo Rea, pianista di grande sensibilità e portato per le sperimentazioni, scorreranno le immagini del fotografo Pino Ninfa selezionate per raccontare delle storie che hanno al centro un luogo che appartiene a tutti noi e a molti altri popoli: il Mediterraneo.

Il festival piacentino è organizzato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club, patrocinato dal MiBACT, con il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza, Comune di Fiorenzuola, Regione Emilia-Romagna e con il contributo di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio.

Un viaggio in una memoria malinconica e pungente, nell’insensatezza di un tempo come il nostro che consuma e distrugge ricordi e territori, storie e identità. I siti archeologici in Libia e Sicilia, le feste religiose, le città Patrimonio dell’Unesco (una su tutte, Matera capitale della Cultura Europea 2019), paesi disabitati da decenni, installazioni industriali dismesse, il mare col suo orizzonte infinito e poi una ricerca storica con immagini di dagherrotipi di fine ‘800 provenienti dalla Sicilia. Una sorta di itinerario circolare diviso in capitoli fornito dalle foto di Pino Ninfa, che la musica di Danilo Rea commenterà, dando vita a uno scambio all’insegna di un connubio fra le varie arti per ricordarci, nell’era di internet, che la memoria va mantenuta, oltre che nei computer, soprattutto dentro di noi.

Fotografia e musica dal vivo si fonderanno in un’esibizione che farà dell’improvvisazione la sua cifra distintiva. L’unica scaletta organizzata sarà quella delle foto di Pino Ninfa, un mago dell’obiettivo che crede nell’arte al servizio dell’impegno sociale. Le fotografie infatti saranno proiettate su un grande schermo una alla volta e suddivise a cicli tematici. Il pianoforte di Danilo Rea in un vero processo di improvvisazione, suonerà commentando ogni foto sulla base dell’ispirazione del momento, con alcuni brani che faranno da stella polare.

Nato a Vicenza quasi per caso, Danilo Rea è romano, ma non d’adozione. È romano perché la sua storia in musica nasce a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, già da piccolissimo, di qualsiasi divertimento: il vero gioco è suonare il piano, il vero incanto è la musica, il vero sogno è la melodia, il vero abbandono è nell’armonia. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e dove attualmente insegna nella cattedra di jazz. Danilo Rea è pianista jazz di grande fama e cultura eclettica che fa dell’arte dell’improvvisazione la chiave che apre tutte le porte musicali, ha avuto nel corso della sua carriera moltissime esperienze diverse.

Pino Ninfa sviluppa progetti sul territorio nazionale e internazionale legati allo spettacolo e al reportage: l’interesse per la musica e per il sociale hanno fondato il senso complessivo del suo lavoro fotografico. In particolare da una decina di anni, molti dei suoi progetti hanno come sfondo il territorio africano, nella ricerca e con l’intento di documentare le nazioni africane e della penisola arabica a livello sociale e porre l’attenzione su alcune fasce di popolazione che vivono una situazione di maggior disagio, come i bambini di strada, ai fini del loro recupero e del loro inserimento nel mondo del lavoro. Negli ultimi anni realizza progetti multimediali con musica e fotografia insieme a importanti musicisti, come Paolo Fresu, Gavino Murgia e Luciano Biondini. E’ presidente dell’associazione PIM (poesia-immagine-musica) che si occupa della diffusione e organizzazione di mostre e seminari di “fotografi musicali”.

Il festival prosegue nei giorni immediatamente successivi con un incontro per gli studenti del Liceo Classico “M. Gioia” la mattina del 3 marzo, la presentazione di un libro di racconti di Aldo Gianolio al Circolo degli “Amici del Po” la sera e l’intensa giornata di sabato 4 marzo, che prevede al mattino una conferenza sulla musica di Billy Strayhorn al Conservatorio “Nicolini” e gli appuntamenti con “Suoni e Gesti d’Arte” e “Ritratti Sonori” presso la Galleria d’Arte moderna “Ricci Oddi” nel secondo pomeriggio e la sera.

Per maggiori informazioni si consiglia di visitare il sito www.piacenzajazzfest.it o visitare la pagina Facebook del festival www.facebook.it/piacenzajazzfest o scaricare gratuitamente l’App del Piacenza Jazz Fest per Apple e Android. Per contatti si può scrivere alla mail biglietti@piacenzajazzfest.it oppure telefonare allo 0523.579034 – 366.5373201.

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