Stop armi all'Egitto, ad Agazzano una manifestazione per chiedere verità e giustizia per l’omicidio di Giulio Regeni
Mobilitazione nazionale per il rispetto dei diritti umani e delle libertà di espressione e associazione in Egitto e in ogni altro Paese. Sabato 19 dicembre alle 11 davanti al Municipio di Agazzano
E' stata indetta da "Rete italiana pace e disarmo" (con l’adesione di ANPI Val Luretta, Donne in nero, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Piacenza, Amnesty International Piacenza, Fabbrica&nuvole, Mondo Aperto APS) la Mobilitazione nazionale “Stop armi all’Egitto”, che si terrà sabato 19 dicembre ad Agazzano per Giulio Regeni e Patrick Zack.
"Di fronte ai risultati dell’inchiesta della Procura di Roma sulle violenze e sulle torture subite da Giulio Regeni per mano di apparati statali egiziani - scrivono i promotori dell'iniziativa - di fronte agli oltre 1000 morti nelle carceri egiziane dal 2013 ad oggi, ai 60.000 prigionieri politici fra i quali, detenuto da 10 mesi senza processo, Patrick Zaki, il giovane egiziano studente all’Università di Bologna; di fronte a tutto questo, non possiamo tacere".
"L’Italia e l’Europa devono dimostrare fermezza democratica per la tutela dei più elementari e inalienabili diritti umani - scrivono ancora gli organizzatori della mobilitazione - il diritto alla vita, il diritto a un giusto processo, la libertà di espressione, la condanna della tortura".
"La difesa di quei diritti richiede scelte pratiche, atti concreti, coerenza di comportamenti. Dunque, la dignità e la memoria di Giulio Regeni valgono più di qualsiasi affare economico; la libertà di Patrick Zaki e un giusto processo per lui valgono più di qualsiasi rapporto diplomatico".
"Non possiamo rimanere indifferenti e giustificare il fatto che il nostro Paese mantenga le normali relazioni diplomatiche, commerciali e politiche con un regime che fa uso sistematico e sfrontato della violenza e della tortura, ritenendosi impunibile. Chiediamo dunque che venga revocata l’autorizzazione già rilasciata per la vendita all’Egitto di due fregate militari e che vengano accantonate tutte le ipotesi di futuri contratti militari".
Gli esponenti di "Rete italiana pace e disarmo" chiedono in particolare al goveno italiano
- Il richiamo dell’ambasciatore dall’Egitto;
- La cancellazione degli accordi di cooperazione e vendita di armi con il regime di al-Sisi, revocando l’autorizzazione già rilasciata per la vendita di due fregate militari e che vengano accantonati tutti i futuri accordi.
All’Unione Europea e ai suoi stati membri:
- Di essere coerenti con i principi e i valori che stanno alla base delle nostre democrazie condizionando accordi e cooperazione al rispetto dei diritti umani, e di non derogare o barattare questi principi con interessi di parte.
Sabato 19 dicembre 2020 dalle 11:00 alle 12:00
Manifestazione davanti al Municipio di Agazzano
(nel rispetto delle regole anticontagio)