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Riparte il "Festival Internazionale dei Giovani": martedì 5 luglio tappa a Piacenza

Riparte nella sede di Berceto il festival organizzato dal maestro di sport Carlo Devoti. Appuntamento in piazza Sant'Antonino con uno spettacolo di folclore, musica e danza

Nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia a livello planetario riparte nella sede di Berceto il Festival Internazionale dei Giovani organizzato dal maestro di sport Carlo Devoti. L’evento che per 14 anni si è svolto a Ferriere, dal 2015 è stato trasferito a Berceto (Parma), ma con sempre frequenti e significativi spettacoli di folclore, musica e danza in numerose piazze piacentine. E sarà così anche quest’anno con un primo spettacolo martedì 5 luglio alle ore 21 in piazza sant’Antonino. Protagonista il gruppo di danza "Mtatsminda" proveniente dalla Georgia nazione situata sulla linea di demarcazione tra Europa e Asia. Un tempo Repubblica sovietica, è caratterizzata da piccoli villaggi sulle montagne del Caucaso e dalle spiagge del Mar Nero. La formazione artistica è stata fondata nel 2000 a Batumi sotto la guida del coreografo Giorgi Pharsenadze. "Mtatsminda" partecipa con continuità a festival e concorsi, feste di anniversario e concerti di beneficenza. Durante la sua storia il gruppo è stato gratificato dal ricevimento di numerosi e importanti premi. Nel 2005 in Georgia durante il Festival-concorso "Gold Fledgling", "Mtatsminda" ha vinto il più alto riconoscimento della nomination, certificato, medaglia.

I PROTAGONISTI DEL FESTIVAL - I partecipanti all’estate del “Festival dei giovani” 2022 provengono da Turchia, Georgia, Bulgaria, Albania, Ucraina, Sahrawi; con loro gruppi sportivi e gruppi musicali italiani. Carlo Devoti, forte di una lunga amicizia consolidata negli anni, si è rivolto al Consolato Russo in Italia chiedendogli di prodigarsi allo scopo di far giungere in Italia ragazzi russi che potessero trascorrere assieme ai loro coetanei ucraini un tempo di amicizia e di vita condivisa. «Un bel progetto per ora non realizzabile perché, è stato risposto, non sono ancora maturi i tempi. Non ci resta che attendere, con pazienza e determinazione – commenta Devoti –. Per noi, infatti, non è mai abbastanza presto per incominciare a superare le discrepanze e imparare a guardarsi con gli occhi del cuore, sì da scoprire l’altro, non come un nemico da abbattere con bombe e cannoni o qualsiasi altra diavoleria bellica, ma come un compagno di viaggio, perché la vita è un lungo e meraviglioso viaggio tra bellezze conosciute e, il più delle volte, inedite, che solo un amore che vuole costruire la pace ad ogni costo, riesce a scovare. E intanto noi riprendiamo il passo, con gioia ed entusiasmo, con coraggio, mai stanchi di sperare e di collaborare a costruire, tessera dopo tessera, il grande mosaico della pace universale».

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