Fiorenzuola, "Il sogno di un’Italia. 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo"
A Fiorenzuola appuntamenti all'insegna della qualità per festeggiare degnamente il decennale della riapertura del teatro Verdi. Tredici gli spettacoli in scena al Verdi, mentre sei vengono ospitati dalle ex scuole della frazione di Baselica, gestite dalle associazioni Matassa e Collettivo 14.
Filo conduttore della stagione è il tema “SpiritOsaMente. Tra la carne e il cielo”, un percorso all'insegna della contaminazione tra spirito e mente, ricco di ironia. Tra i protagonisti Moni Ovadia, Ture Magro, Andrea Scanzi, Paolo Cevoli, Valerio Massimo Manfredi, Massimo Zamboni, Giuseppe Albanese, Antonella Ruggiero, Andrea Bacchetti.
Gli appuntamenti
Sabato 23 gennaio
Il sogno di un’Italia. 1984-2004 Vent’anni senza andare mai a tempo
Con Andrea Scanzi e Giulio Casale.
Dopo il successo de 'Le cattive strade', il fortunato sodalizio Casale-Scanzi allestisce a Fiorenzuola il nuovo spettacolo ancora più personale e attuale di Teatro Canzone, ispirato al libro di Scanzi 'Non è tempo per noi'.
'Il sogno di un'Italia - Vent'anni senza andare mai a tempo', dal sottotitolo dolentemente jannacciano, è il ritratto di un paese attraverso storie, istantanee e canzoni (da Bennato agli U2, da Gaber a Jeff Buckley, da De Gregori a Eddie Vedder); sul palco sfilano miti e maestri, figure indelebili ed eroi quasi loro malgrado. Dal sacrificio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino alle parole disilluse di Mario Monicelli ("La speranza è una trappola").
Due quarantenni di oggi, si interrogano sul perché in Italia la norma è eccezione e l'anomalia immorale è spesso regola? Sul perché due decenni (1984-2004) che potevano cambiare l'Italia e non l'hanno cambiata. O forse l'hanno addirittura peggiorata. 'Il sogno di un'Italia racconta vent'anni con spirito critico, conservando però il desiderio di una vera e definitiva ripartenza: del resto i buoni esempi non sono mancati e, forse, le eccellenze non mancheranno
A seguire, Il DopoSpettacolo: approfondimento con Andrea Scanzi e Giulio Casale