Rivalta, spettacolo teatrale "La forca e il rogo"
Venerdi 27 giugno alle ore 21,00 nella Chiesa di San Martino a Rivalta, cortesemente concessa dal Parroco Don Gianni Riscassi, La Compagnia del Castello di Castelnovo Val Tidone, affiancata dall'Ensemble vocale "Girolamo Parabosco" diretto da Dionilla Morlacchini, presenta lo spettacolo teatrale "La Forca e il Rogo - Fra Girolamo Savonarola dal pulpito di San Marco al rogo in Piazza dei Signori a Firenze".
Interpreti: Giovanni Barbieri, Laura Rossi, Vittorio Contini, Sandro Marchesi, Carmine Benintende, Pietro Tiribinto.
Luci e fonica: Gianni Riva.
La regia è di Giovanni Barbieri
Ingresso ad offerta e il ricavato sarà devoluto alla Parrocchia di Rivalta
Note di regia
In un'epoca storicamente segnata dall'abissale divario tra popolo e potere le prediche di Girolamo Savonarola assumono una portata eccezionale.
Tra il 1493 e il 1498 (sono questi gli anni considerati in questo lavoro) la voce dell'indomito frate ferrarese seppe risuonare ben oltre le navate ecclesiastiche fiorentine.
Mentre enormi gradinate di legno erano erette in chiesa per alloggiare la folla di fedeli, il frate era diventato il principale fustigatore dei vizi dei fiorentini dell'epoca che erano: avarizia, superbia, invidia e, non ultimo, quello diffusissimo della sodomia, mentre i suoi attacchi contro la lasciva decadenza del clero e contro i governanti corrotti erano espliciti e forti.
La messa in scena di alcune prediche del Savonarola, rientrano nel progetto che fin dalla sua nascita contraddistingue la Compagnia del Castello: portare in scena testi non espressamente scritti per il teatro, rendendo diretto il rapporto tra l'attore e il pubblico, un rapporto fondato sulla comunicazione "diretta", senza lo schermo di quella "quarta parete" che spesso non è così immaginario.
Quest'operazione, però, non consiste in un semplice adattamento teatrale di un testo letterario, il che renderebbe l'intera operazione solo di facciata, ma vuole portare alla luce l'anima teatrale del testo, quella comunicazione diretta di emozioni, di sentimenti.
Le prediche di Savonarola ben si prestano proprio in virtù di quel rapporto diretto, emozionale tra il predicatore posto sul pulpito e l'assemblea dei fedeli emotivamente coinvolta.