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Sul palco di Fabbrica 54 le problematiche famigliari hanno il volto di un magistrale Benvenuti

Sabato 30 maggio a La Fabbrica 54 è andato in scena Un comico fatto di sangue, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti. Autore già caro a Piacenza, città che ha ispirato e incorniciato Belle al bar, nel 1994, premiato con il Nastro d’argento al miglior soggetto nel 1995

Sabato 30 maggio a La Fabbrica 54 è andato in scena Un comico fatto di sangue, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Benvenuti. Autore già caro a Piacenza, città che ha ispirato e incorniciato Belle al bar, nel 1994, premiato con il Nastro d’argento al miglior soggetto nel 1995.

L’attore e regista toscano si è cimentato nella narrazione della storia di una classica famiglia italiana, normale sotto tutti i punti di vista, dove gli equilibri iniziano lentamente ad alterarsi con l’arrivo di una cucciola di Beagle.

Ecco che nel racconto, che parla di un periodo di tempo lungo quindici anni, Benvenuti, con un’interpretazione ai limiti del magistrale, sottolinea e scandisce il lento degenerare delle abitudini famigliari, attribuendo largamente la colpa alla cagnolina, di indole molto vivace.

L’opera presenta e affronta diverse problematiche famigliari come: la differenza e l’incompatibilità di linguaggio tra genitori e figli, il calo di pulsione sessuale con la moglie, la routine asfissiante, il pantano intellettuale, il tutto utilizzando come capro espiatorio un cane giocherellone e dispettoso, che rovina i mobili e defeca allegramente in ogni angolo della casa, ma che allo stesso tempo demolisce, con la sua esuberanza, la consuetudine famigliare.

Altri punti di forza, portati in grembo dal testo, sono l’insoddisfazione personale, il desiderio borghese di riscatto sociale, l’impossibilità di accettare la normalità di sé stessi e dei figli, credendo invece che siano illuminati e illuminanti.

Un punto di svolta si ha quando, dopo dodici anni, arriva in casa un altro cane, affettuosamente chiamato Paolo Bonolis, in arte Pnolis, con un carattere ben più complicato della piccola beagle. Con un finale tragico del tutto inaspettato si conclude la vicenda.

La domanda esistenziale è appunto questa: siamo così certi che la stabilità e la consuetudine siano davvero le basi di un’esistenza felice o siamo davvero così privi di vita che bastano l’allegria e la vitalità di un cane a creare uno scompenso così forte da distruggere tutto quello che abbiamo costruito?

Da un punto di vista meramente tecnico, Benvenuti, unico attore in scena, propone un lavoro articolato su cinque atti, utilizzando solo una sedia e un leggio come scenografia, con un lessico studiato e curato nei minimi particolari, ricco di mimica e piacevole all’ascolto.

Denso di ironia e comicità brillante, trasporta lo spettatore attraverso questa disavventura famigliare, raccontata sia in prima persona che da parte della moglie Mara e dei figli.

Un doveroso plauso va a tutto lo staff tecnico e organizzativo di La Fabbrica 54, sita in località Larzano di Rivergaro, che a detta dello stesso Benvenuti risulta essere un grande sforzo di valorizzazione culturale fatta da privati investitori, che riempie di orgoglio e di onore.

Ospite della serata il sindaco di Rivergaro, Andrea Albasi, che sottolinea la cruciale importanza, per il territorio piacentino, di strutture come questa, considerando anche la notevole scelta degli spettacoli in cartellone. Il cartellone di La Fabbrica 54 è consultabile al sito: https://www.lafabbrica54.com/.

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