Galleria Alberoni, visita guidata speciale itinerante "La tavolozza e lo Spirito"
Dopo la pausa estiva riprende l’intensa programmazione culturale della Galleria Alberoni, che accompagnerà la vita culturale della città di Piacenza anche per tutto il prossimo anno.
Domenica prossima 29 settembre va in scena una visita guidata speciale itinerante intitolata La Tavolozza e lo Spirito, interamente dedicata alle opere alberoniane realizzate dal noto artista Luciano Ricchetti (Piacenza 1897-1977), di cui quest’anno ricorre l’ottantesimo anniversario della vittoria alla prima edizione del Premio Cremona, concorso artistico che si tenne nella città di Cremona, dal 1939 al 1941 e che Luciano Ricchetti vinse con l’opera intitolata In ascolto.
La visita guidata itinerante sarà condotta da Maria Rosa Pezza e porterà alla scoperta dei grandiosi affreschi realizzati da Ricchetti nella Chiesa di San Lazzaro Alberoni (Via Emilia Parmense), nel grande Salone del Consiglio di Palazzo Chiappini (via X giugno 3), sede dell’Opera Pia Alberoni e non abitualmente visitabile, e nella Chiesa della Villa Alberoni di Veano.
Il programma
Ciascun visitatore raggiungerà autonomamente le tre sedi della visita. E’ possibile partecipare anche solo a una o ad alcune, ma non a tutte, le tappe del percorso.
Il ritrovo è fissato per le ore 14.45 presso la Chiesa di San Lazzaro dove avrà inizio la visita con la presentazione degli affreschi realizzati dall’artista nella Chiesa, raffiguranti la Carità e San Lazzaro, gli evangelisti, la Gloria di San Vincenzo e altre suggestive tempere.
Al termine ci si sposterà presso Palazzo Chiappini, in via x giugno 3, dove, alle ore 16, avrà inizio la visita al grande Salone del Consiglio dell’Opera Pia Alberoni, straordinariamente aperto al pubblico per questa occasione. Verrà presentata una delle imprese decorative in assoluto più riuscite dell’artista che ha realizzato, nella volta, la Gloria di San Vincenzo tra la SS Trinità con la B.V. e l’allegoria del Collegio Alberoni che scende parzialmente dal soffitto sfondato. Tra le altre straordinarie decorazioni quattro deliziose vedute del Collegio Alberoni, in aperta campagna così come risultava essere negli anni ’30 del secolo scorso.
Al termine della visita i partecipanti potranno spostarsi, con mezzi propri, presso la Villa Alberoni di Veano dove, alle ore 18.30, avrà inizio la visita alla Chiesa della Villa con la presentazione delle opere realizzate da Ricchetti nell’abside, in facciata, nella retrofacciata e nelle cappelle.
Un pomeriggio da non perdere per conoscere meglio un importante artista piacentino del secolo scorso e alcuni tra i suoi più significativi capolavori.
Apertura Galleria Alberoni
La Galleria Alberon, domenica 29 settembre sarà aperta e visitabile dalle ore 15.30 alle ore 18. Alle ore 16 si terrà la visita guidata al Collegio e alla Galleria Alberoni (indispensabile per vedere Ecce Homo Antonello da Messina, Biblioetca monumentale, appartamento del Cardinale, sezione scientifica).
Un bozzetto inedito di Luciano Ricchetti ritrovato
Impreziosisce la visita guidata speciale itinerante la possibilità di vedere, nella seconda tappa, ovvero a Palazzo Chiappini, un inedito realizzato da Luciano Ricchetti, mai mostrato al pubblico e recentemente riconosciuto e ritrovato negli archivi amministrativi dell’Opera Pia Alberoni.
Si tratta di un suggestivo bozzetto, a tempera su carta, raffigurante un complessivo modello delle decorazioni da lui pensate per il Salone del Consiglio, differente dal tema poi realizzato.
Nel 1935 l’Opera Pia alberoni sceglie infatti Luciano Ricchetti per la decorazione del Salone del Consiglio della propria sede in Palazzo Chiappini. In questo caso è il Superiore padre Giuseppe Properzi ad avere l'ultima parola sulle modalità di svolgimento del tema da raffigurare: la gloria di San Vincenzo e l'opera maggiore che impegna i sacerdoti vincenziani a Piacenza cioè il Collegio di San Lazzaro.
A maggio 1935 il pittore invia diversi bozzetti. Quello ritrovato, e che sarà esposto domenica, l'unico superstite e molto probabilmente non visto e conosciuto neppure da Ferdinando Arisi, propone un differente sviluppo del tema.