Prosa, “Bisbetica - La bisbetica domata di Shakespeare messa alla prova”
Nancy Brilli inaugura a Piacenza la Stagione di Prosa 2015/2016 del Teatro Municipale, la tredicesima organizzata da Teatro Gioco Vita con la direzione artistica di Diego Maj. L’attrice sarà la protagonista di un classico senza tempo, “La bisbetica domata” di William Shakespeare, la cui trasposizione è affidata al punto di vista femminile e all’originale chiave registica di Cristina Pezzoli.
Appuntamento, per cui si attende il tutto esaurito, martedì 3 e mercoledì 4 novembre alle ore 21 al Teatro Municipale. Lo spettacolo è “Bisbetica - La bisbetica domata di Shakespeare messa alla prova”, produzione La Pirandelliana, inserito nel cartellone prosa della Stagione proposta dal Centro di produzione teatrale piacentino con la Fondazione Teatri, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren.
L’incontro con la Compagnia in scena inaugura la tredicesima edizione di “Ditelo all’attore”, il ciclo di incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza curato da Enrico Marcotti e organizzato da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito del programma “Informazione Teatrale”.
Mercoledì 4 novembre alle ore 17.30 al Teatro Comunale Filodrammatici gli attori incontreranno il pubblico di Piacenza e, intervistati dal giornalista e critico teatrale Enrico Marcotti, sveleranno i “segreti” dello spettacolo e del loro lavoro in teatro. L’ingresso è gratuito.
“Bisbetica” è in cartellone al Teatro Municipale il 3 e 4 novembre, spettacolo inaugurale della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2015/2016.
In scena con Nancy Brilli un nutrito cast formato da Matteo Cremon, Federico Pacifici, Gianluigi Igi Meggiorin, Gennaro Di Biase, Anna Vinci, Dario Merlini, Brenda Lodigiani, Stefano Annoni e, nel ruolo del Dr. Jolly, Valerio Santoro. La regia è di Cristina Pezzoli, traduzione e drammaturgia sono di Stefania Bertola, la scenografia di Giacomo Andrico, i costumi di Nicoletta Ercole realizzati da Sartoria Tirelli, le musiche di Alessandro Nidi e le luci di Massimo Consoli. Lo spettacolo, prodotto da La Pirandelliana, ha debuttato con successo l’estate scorsa nell’ambito del Festival shakespeariano al Teatro Romano di Verona. .
Attraverso il gioco metateatrale la chiave registica di Cristina Pezzoli sostituisce allo Sly di Shakespeare tutta la compagnia facendola diventare il gruppo di attori che metterà in scena “La bisbetica domata”. Tutta la vicenda è arricchita da una verve comica che guida in modo parallelo i destini degli attori della compagnia e dei personaggi della commedia. L’immediatezza del linguaggio musicale e una messa in scena originale di grande impatto visivo si sposano con i gusti di un pubblico anche di giovanissimi.
Il numeroso cast dà vita ad un doppio spettacolo in cui ogni ciascuno è sia attore della compagnia sia personaggio di Shakespeare. Una commedia nella commedia ma divertente, ricca di colpi di scena e che, col sorriso, porta a riflettere sui rapporti uomo-donna; un’occasione unica per vivere l’allegria, l’ironia e lo stupore con cui “La bisbetica domata” è diventata un cult. Senza tradire mai la commedia originale di Shakespeare, una rivisitazione in grado di affascinare lo spettatore restituendo la contemporaneità di questo autore senza tempo.
«Non mi interessava fare un allestimento “femminista” - spiega la regista Cristina Pezzoli - e trasformare Caterina in una specie di eroina martire vittima di un Petruccio mostruoso che la riduce all’obbedienza attraverso l’esercizio crudele e ottuso della violenza. Credo che Shakespeare abbia scritto una commedia della quale non mi convincono le letture che fanno arrivare Caterina massacrata, denutrita e devastata, come fosse uscita da Guantanamo. Il tema della violenza sul corpo delle donne è un tema tragicamente attuale e reale e se bisogna parlarne va fatto con la serietà che merita e con il registro adeguato, a mio avviso, non con una commedia piegata a diventare ciò che non è. Per questo ho ritenuto di fare alcune scelte per potenziare l’aspetto comico e dare a questo spettacolo la forma di un’opera pop».