Teatro President, "Comici in viaggio " e "Il berretto a sonagli"
A PIACENZA si rinnova l’appuntamento con il teatro per gli studenti delle scuole cittadine che nella mattinata di venerdì 27 novembre 2015 al “PRESIDENT” potranno assistere a due spettacoli realizzati dalla compagnia genovese TILT Teatro.
Alle ore 9: “COMICI IN VIAGGIO”, una storia del teatro italiano con testi tratti dai canovacci originali della Commedia dell’Arte, con la regia di Alessandro Ferrara.
Alle ore 11: “IL BERRETTO A SOGNAGLI”, Commedia in due atti di Luigi Pirandello, regia di Tommaso Benvenuti.
TILT Teatro, nato dalla collaborazione con La Compagnia Italiana di Prosa di Genova, che da 21 anni si occupa di produzioni teatrali dedicate alle scuole, offre interessanti novità in questa stagione. Innanzitutto la proposta di due spettacoli, per rispondere meglio alle esigenze dei diversi cicli scolastici (Medie, Superiori, Biennio, Triennio) e inoltre, a fine spettacolo, la possibilità, per le classi interessate, di un incontro con gli attori, per esporre loro domande, dubbi sul testo o sulla messa in scena, in cui i ragazzi potranno "toccare con mano" la magia del teatro, scoprire come funziona l'incredibile macchina teatrale e che cosa c'è "dietro le quinte".
I poliedrici componenti di TILT Teatro sono: Alessandro Ferrara, attore, autore e regista di “Comici in viaggio”, Tommaso Benvenuti, attore e regista de “Il berretto a sonagli”, Angelo Zampieri, attore, Chiara Niccoli, attrice e referente per l’organizzazione, e Valeria Candio nel ruolo di direttore e fotografo di scena.
Divertire, coinvolgere, appassionare i giovani al teatro è sempre stato l’obiettivo di questa compagnia e nello stesso tempo fornire un valido supporto alla didattica della letteratura nelle scuole italiane.
Lo spettacolo “COMICI IN VIAGGIO” segue il viaggio di una compagnia teatrale che per una serie di circostanze deve mettere in scena una "commedia all'antica", una di quelle commedie con le maschere che si rappresentavano nel ‘500. Gli attori riaprono quindi i vecchi bauli di famiglia per riesumare testi e canovacci dimenticati, rispolverano le antiche maschere, il repertorio dei lazzi e ricercano, inventano, improvvisano... e danno inizio alle prove. I personaggi protagonisti di questo viaggio, Cornelio, Giglio e Giacinta, accompagnati da un fedele servitore, daranno vita, non senza esitazioni e difficoltà, ad uno spettacolo di “Commedia dell’Arte”. Rivivranno così le maschere tradizionali di Arlecchino e Pulcinella, dell’avaro Pantalone, del sapiente Balanzone e attraverso di loro rivivrà il teatro popolare, il gioco carnevalesco, la parodia del teatro elisabettiano, le storie del Ruzante, fino al teatro comico di Goldoni. “Comici in viaggio” racconta del grande viaggio che il teatro italiano ha fatto dalle origini ad oggi. La Commedia dell’Arte è la nostra identità culturale, è il regionalismo da cui veniamo, è l’ilarità e la dissacrazione dello spirito italiano, goliardico e scanzonato come Arlecchino, vanitoso come Balanzone, irruento e pavido come il Capitano Matamoro, ma anche malinconico e fragile come Pulcinella. Nell’ allestimento, il gioco metateatrale conduce lo spettatore attraverso le relazioni fra i caratteri e i ruoli fondanti la drammaturgia teatrale, che si ripetono di fondo ancora oggi nei testi contemporanei, mentre la presenza in scena della maschera, con il suo fascino e la sua sacralità, offre la possibilità al pubblico di misurarsi con un teatro senza tempo. Uno spettacolo che sorprende e diverte perché La Commedia dell'Arte appartiene a tutti gli italiani e le maschere sono un linguaggio universale perfetto per un pubblico di tutte le età.
Nel “IL BERRETTO A SONAGLI” Pirandello si domanda: Qual è il prezzo della verità? La società costringe gli individui ad apparire “rispettabili” obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà nessuno intende infierire sulle debolezze umane, soffocare le passioni, impedire rapporti extraconiugali: tutto è permesso purché si salvino le apparenze e ognuno possa mostrare tranquillamente “il pupo”, il burattino rispettabile che si è costruito e che gli altri gli impongono. E’ quanto sostiene il vecchio scrivano Ciampa appena ha il sospetto che Beatrice Fiorìca intenda rendere pubblica la relazione extraconiugale che la giovane moglie di lui intrattiene con il marito di lei. Ciampa afferma che al mondo tutti sono “pupi”: “Perché ogni pupo, signora mia, vuole portato il suo rispetto, non tanto per quello che dentro si sé si crede, quanto per la parte che deve rappresentare fuori”. Ma la signora Fiorìca accecata dalla gelosia procede con la denuncia e chiede l’arresto dei due amanti. Il caso scatena una tempesta: Ciampa accusa Beatrice di aver agito egoisticamente solo pensando alla sua personale vendetta contro il marito e di non aver pensato a lui, alla sua onorabilità, di aver calpestato il suo “pupo” imponendogli pubblicamente il “berretto a sonagli”, il ridicolo cappello da buffone cornuto. Ora lui per riacquistare la stima degli altri sarà costretto ad ammazzare la moglie e il Cavalier Fiorìca. Oppure…per salvare la faccia sua, di sua moglie e del Cavaliere la signora Beatrice Fiorìca dovrà dichiararsi pazza. Soltanto così lo scandalo sarà vanificato e risulterà solo l’invenzione di una folle che verrà immediatamente rinchiusa in una casa di cura. Perché alla società borghese non interessa la verità. La verità corrisponde alla pazzia. Tutti si vive nel peccato indisturbati e pacifici finché qualcuno si permette di “svelare” il peccato e allora scoppia l’indignazione! L’ironia amara di Pirandello pervade questo capolavoro teatrale, dove lo scrittore penetra tra le piaghe occulte dell’umanità svelandone il dolore con la spiritualità dell’arte.
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