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Quaderni e riviste di storia locale: presentate le fonti documentarie “muntà di ratt” e l’Urtiga

E’ fuori di dubbio che la rilettura dei luoghi, delle società e dei suoi protagonisti di un passato, anche recente, aiuti a illuminare il tempo che stiamo vivendo e la conoscenza dell’identità territoriale, specie quando gli argomenti sono presentati da studiosi e giornalisti che uniscono alla tanta passione per il loro lavoro fonti documentali diverse, memorie scritte e orali, visive, archeologiche, saggi storici etc.

Tra le pubblicazioni e le riviste di storia locale che si distinguono per la continuità e la qualità delle loro proposte che raccontano il passato remoto e quello più recente, in questi giorni sono in libreria l’ottavo volume della collana “Esercizi di memoria: muntà di ratt” e il tredicesimo quaderno di cultura piacentina “L’urtiga”.

Il volume “muntà di ratt”, a cura di Giorgio Bertuzzi, Maurizio Cavalloni e Ippolito Negri con contributi di Giancarlo Andreoli ed Ernesto Cremona, è stato presentato al caratteristico locale situato sulla scalinata alla fine di via Mazzini, da cui prende il nome, dai curatori Negri e Bertuzzi in dialogo con Betty Paraboschi e con le poesie di Alfredo Lamberti. Nelle sue 108 pagine la monografia stampata da Ediprima, presenta un centinaio di belle fotografie “storiche” che vanno dal 1907 ai giorni nostri, che forniscono un’approfondita narrazione di eventi. Le immagini, opere di fotografi professionisti e non, provengono dagli Archivi Stefano Beretta e Camillo Piga, Giuseppe Baucia, Giorgio Bertuzzi, Pietro Bianchini, Maurizio Cavalloni, Prospero Cravedi, Gianni Croce, Paolo Dallanoce, Massimo Mazzoni, Giulio Milani, Carlo Musajo Somma e Franco Pantaleoni.

Il racconto parte da quando la muntà stava a indicare il passaggio tra la parte “bassa” e la parte “alta” della via, costituito da una ripida, trasformata in scalinata nel 1960; arriva fino alla recente inaugurazione del contestato monumento in memoria dei volontari antifascisti piacentini nella guerra di Spagna.  Le prime immagini, datate ottobre 1907 documentano la parte bassa della strada invasa dalle acque del Po e, a seguire, una serie di panoramiche, scorci e ambientazioni molte delle quali ben annotate nei testi particolarmente ricchi di informazioni e curiosità: musica, poesia, pittura, osterie, dialetti e naturalmente l’origine del nome “muntà d’i ratt”.

Le 208 pagine de “L'Urtiga”, la rivista edita dalla Lir che aiuta a leggere Piacenza, sono state presentate alla famiglia Piasinteina. Iniziano con l’editoriale dove viene evidenziato che la rivista, dopo quattro anni, esce senza un testo del compianto prof.  Luigi Paraboschi. Questo per permettere di non travisare lo spirito del materiale inedito che Luigi ha lasciato, un lavoro che necessita di tempi lunghi. “L'urtiga – scrive la redazione - è stata ed é sua ideazione insieme all'editore Romano Gobbi; con loro abbiamo condiviso, ciascuno per la propria parte, quattro anni di lavoro e proseguiamo nelle pubblicazioni con lo spirito che Luigi ci aiutava a tenere sempre presente: quello dell'equilibrio e dell’attenzione a tutto ciò che riguarda Piacenza. Se ne parlava spesso, partendo dal nome stesso che si era scelto per la pubblicazione, quello dell'Urtiga, che suggerirebbe d'essere anche urticanti, ma alla fine si conveniva che, in tempi dai toni aspri e sempre sopra le righe, non si fa un buon servizio a cercare ulteriore critica e polemica. Senza per questo far sconti a nessuno”.

Sono oltre quaranta gli autori che hanno collaborato a questo numero con argomenti interdisciplinari che spaziano dalle tematiche storiche, alla viabilità, all’architettura, alla geografia, alla cultura popolare, agli speziali, all’etimologia dialettale e tanto altro.

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