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Conoscenza dell'inglese, l'Italia migliora ma è lontanissima dal podio

I dati dalla classifica EF EPI 2020, nel quale vengono analizzati i dati di 2,2 milioni di adulti non anglofoni in 100 paesi e regioni

EF Education First ha pubblicato oggi l'indice EF EPI 2020, l'Indice di conoscenza della lingua inglese giunto alla decima edizione, nel quale vengono analizzati i dati di 2,2 milioni di adulti non anglofoni in 100 paesi e regioni.

L’Europa guida sempre la classifica con ben 9 paesi nella top 10, con l'Olanda che anche quest'anno recita la parte del leone e ottiene il primato, seguita da Danimarca e Finlandia. L'Italia risale la china e guadagna 6 posizioni, ma con il 30esimo posto resta comunque nelle retrovie della classifica e tra le nazioni europee è penultima davanti alla Spagna, ultima.

Nella classifica delle città italiane, Torino è seconda a parimerito con Milano e Firenze, preceduta solo da Vicenza. A livello mondiale, i giovani di età tra i 26 e i 30 anni hanno il livello di conoscenza dell’inglese più alto, mentre gli adulti sopra i 40 anni ottengono un punteggio migliore di quelli tra i 18 e i 20 anni, sottolineando il ruolo di università e aziende nello sviluppo della conoscenza dell’inglese.

Pubblica amministrazione, manifattura, sanità e istruzione sono i settori lavorativi con i punteggi più bassi, mentre il settore privato dimostra una conoscenza più approfondita della lingua. Questo dimostra che una crescente concorrenza spinge le aziende a selezionare lavoratori più qualificati da un punto di vista linguistico e a fornire ai propri impiegati corsi per imparare l’inglese e rimanere competitivi.

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