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5 Stelle: «La ricostruzione di Lenzino sia rapida e il progetto condiviso con il territorio»

Il deputato pentastellato Zanichelli (Movimento 5 Stelle) scrive al ministro Giovannini: «Tante le urgenze da affrontare in Regione. E nel Piacentino, priorità assoluta al ponte Lenzino»

Priorità alla manutenzione e ricostruzione dei ponti del bacino idrico del Po e dei suoi affluenti, a partire dal Ponte Lenzino. È uno dei temi principali su cui il deputato reggiano del Movimento 5 Stelle Davide Zanichelli ha sollecitato nuovamente un incontro ed un confronto con il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini in una lettera inviata negli scorsi giorni in seguito alla richiesta espressa in precedenza dai colleghi parlamentari del Movimento dell’Emilia-Romagna.

La lettera intende porre all’attenzione del ministro tutti i grandi temi emiliani, dall’autostrada Cispadana, la cui realizzazione da parte della Regione solleva non poche perplessità all’interno del M5S dal punto di vista ambientale e finanziario, alla necessità di rafforzare e connettere la rete delle strade statali, agli interventi urgenti da attuare sui ponti del bacino del Po crollati o in pessime condizioni. Ed è proprio in questo contesto che Zanichelli cita la grave questione del ponte Lenzino, crollato lo scorso ottobre ed ora al centro di un acceso dibattito sulla ricostruzione.

«Il primo problema - spiega Zanichelli - è quello di terminare rapidamente la struttura provvisoria. Ufficialmente i lavori dovrebbero terminare il mese prossimo ed è prioritario che tale termine venga rispettato per limitare i disagi che da mesi i cittadini della Val Trebbia stanno patendo. Il secondo passo, ovvero la realizzazione di un nuovo ponte, è anch’esso fonte di preoccupazione. Il ministero della Cultura, seguendo il parere della Soprintendenza, come è noto vuole costruire il ponte sulla struttura e lungo il tracciato di quello crollato, ignorando l’opinione del territorio, che si è espresso attraverso i suoi amministratori e tanti parlamentari, tra cui il sottoscritto, per una soluzione diversa, con un tracciato differente che porterebbe numerosi benefici. Stupisce e amareggia il fatto che la Soprintendenza proprio in questi giorni abbia addirittura negato un incontro al Comitato Nuovo Ponte Lenzino. La politica delle decisioni tra quattro mura ignorando i territori non è buona politica e pertanto ci auguriamo che l’atteggiamento di chiusura lasci subito spazio alla disponibilità al confronto».

«Questo specifico caso - prosegue Zanichelli - non è di stretta competenza del ministro Giovannini, ma ho ritenuto importante citare comunque il ponte Lenzino come esempio paradigmatico di politiche sbagliate del passato, che hanno trascurato manutenzione e ricostruzione delle nostre infrastrutture a vantaggio di opere utili solo per le tasche dei costruttori. Il M5S, attraverso l’allora ministro Toninelli, nel 2018 stanziò 250 milioni per i ponti del bacino del Po. Fu un primo, fondamentale passo, ma ora è necessario dare continuità agli interventi stanziando nuove risorse».

«Il ministro Giovannini è in carica da poche settimane - sottolinea e chiarisce Zanichelli - ci siamo perciò presi la libertà di chiedere un incontro per aiutarlo a meglio focalizzare i problemi del nostro territorio secondo il punto di vista della sostenibilità ambientale, particolarmente importante quando si parla di Pianura Padana, afflitta come sappiamo da livelli intollerabili di inquinamento. Ora speriamo che alla sollecitazione segua un confronto. Se così sarà - conclude l’esponente pentastellato - siamo fiduciosi che si possa aprire la strada per giungere a decisioni politiche intelligenti e lungimiranti. In tante aree del nostro territorio i disagi proseguono da troppo tempo e i cittadini meritano risposte immediate».

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