Scuola, il Pd: «I tagli agli indirizzi mascherano quelli economici»
Non convince il Pd piacentino la riforma presentata ieri dal ministro Gelmini, che prevede uno sfoltimento degli indirizzi delle superiori: «In realtà è solo un modo per ridurre il corpo docente e tagliare ancora». In segno di protesta, i plessi scolastici della provincia verranno "omaggiati" di carta da fotocopiatrice
I consiglieri Romersi e Negri
I CAMBIAMENTI - Il tutto all'indomani della riforma, presentata ieri, che partirà solo per le prime classi delle scuole superiori, la quale prevede uno sfoltimento degli indirizzi di studio, la revisione dei quadri orari, più matematica e il potenziamento dello studio delle lingue. I licei saranno ridotti a sei (dagli attuali 450 indirizzi tra sperimentazioni e progetti assistiti): classico, scientifico, artistico, linguistico, musicale-coreutico e delle scienze umane; nei tecnici ci saranno due ambiti di studio (economico e tecnologico), suddivisi in 11 indirizzi (da 10 con 39 indirizzi) con meno ore da passare tra i banchi e più nei laboratori. Tutto è stato esposto dal ministro Gelmini con un video su Youtube.
FUTURO INCERTO - Non è l'unica iniziativa dei Democratici. Il 15 febbraio, infatti, è previsto un incontro con i dirigenti scolastici per fare il punto della situazione. «Mancando ancora il parere della Corte dei conti - sottolineano Negri e Romersi -, non si sa ancora bene a cosa i ragazzi andranno incontro. C'è il rischio che molti alunni vengano iscritti a "scatola chiusa", entro fine febbraio, senza sapere come si trasformeranno effettivamente le superiori». Poi ci sarà un'assemblea con i rappresentanti sindacali.
«TAGLI CONTRO LA MERITOCRAZIA» - «Abbiamo assistito - prosegue Negri - nelle scorse campagne elettorali a un continuo martellamento del governo sulla meritocrazia: eppuri i tagli alla scuola vanno nella direzione opposta, impedendo la mobilità sociale. Ci vogliono proposte più serie per il nostro Paese». Negri e Romersi, infine, hanno evidenziato quanto fatto dall'amministrazione comunale per venire incontro alle famiglie con più figli a carico, anche con incentivi economici, e il processo d'ampliamento dei posti all'asilo nido.