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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

«Stadio, Palabanca, nuova piscina: vaglieremo la sostenibilità di ogni progetto»

L’assessore ai lavori pubblici e agli impianti sportivi Paolo Garetti: «Vaglieremo ogni singolo progetto con occhi diversi rispetto agli ultimi quindici anni»

«Uno studio matto e disperatissimo» su carte, documenti, progetti, tenendo sempre d’occhio i numeri e le risorse a disposizione. Paolo Garetti, assessore ai lavori pubblici e agli impianti sportivi, ha preso possesso da qualche giorno del suo ufficio in via Verdi. Non una poltrona facile, dopo che l’inchiesta dei “furbetti del cartellino” ha azzoppato il servizio manutenzione del Comune, passato ora sotto la sua guida. «Mi sono trovato – spiega Garetti - con il problema del personale. Ho parecchi dipendenti sospesi dal posto di lavoro e altri dipendenti in ferie. Non ho ancora avuto occasione di poter parlare con tutti i collaboratori dei prossimi cinque anni. Mi sto riunendo poco alla volta con il personale per iniziare a intervenire».

Su di lui ci sono grandi aspettative. Il suo predecessore – Giorgio Cisini – era uno degli uomini più in vista dell’Amministrazione Dosi ma è stato bersaglio di innumerevoli critiche. A partire dalla promessa di realizzare un collegamento tra viale Malta e via XXIV Maggio (per alleggerire il carico di traffico), promesso più volte ma mai andato in porto. «Mancano ancora le pratiche di esproprio dell’area demaniale in mezzo a queste due vie. Sicuramente vogliamo proseguire questo discorso e demolire quei capannoni fatiscenti del parcheggio di viale Malta». I tempi? Contiamo di avere fatto tutto nel 2018». Per il resto Garetti non si sbottona più di tanto. «Bisogna rivedere tutto il piano delle opere pubbliche. Sul programma dei lavori possiamo essere più precisi a fine anno, quando discuteremo di bilancio».

Su piazza Cittadella quali sono le idee del neo assessore? «Sì al parcheggio, ma la piazza non può essere solo quello: è un comparto più ampio che deve tenere conto di Palazzo Farnese. Con il piano finanziario che deriva in gran parte dal Bando sulle Periferie coinvolgeremo la piazza in un progetto di riqualificazione. Sarà un tutt’uno con le riqualificazioni di Borgo Faxhall e dell’area dell’ex consorzio agrario. Sono tutti pezzi dello stesso puzzle che devono combaciare. La priorità della piazza è riportarla a un importante valore architettonico: deve essere uno dei biglietti da visita di Piacenza, di pregio». Garetti vuole sottolineare un aspetto: verranno continuati percorsi avviati dall’Amministrazione Dosi, ma con “occhi diversi”. «Dopo 15 anni di maggioranza di centrosinistra, è plausibile che ci sia un cambio di direzione nella programmazione, laddove abbiamo le mani libere da contratti o obblighi stipulati da chi c’era prima di noi».

PALABANCA

Garetti ha anche la delicata delega agli impianti sportivi: in questi giorni non si è fatto altro che discutere del Palabanca, alle prese con un bando di gestione che rischiava di compromettere la stagione di Lpr Volley e Assigeco Piacenza. «Ci devo ancora “mettere la testa” – prosegue l’assessore – posso però dire che questa Amministrazione è disponibile per far utilizzare al meglio l’impianto per volley, basket e altri eventi. Tutto ciò valutando sempre con attenzione il contratto di gestione in essere». Ma la struttura è fatiscente come qualcuno racconta? «C’è molta confusione sulla condizione del Palabanca. Credo che sia stata sottovalutata la valenza della struttura per la città. Bisogna vedere gli obblighi del Comune nei confronti della società che lo gestisce, muovendoci nell’interesse dello sport piacentino».

NUOVO STADIO

Il nuovo stadio era una delle bandiere del programma del centrosinistra, che poi però ha perso il ballottaggio contro Patrizia Barbieri. Rizzi, su suggerimento di Roberto Reggi, proponeva di sottoscrivere un accordo con Invimit per realizzare il nuovo stadio. Voi escludete questa ipotesi? «Non escludiamo nessuna ipotesi, se queste sono percorribili e credibili. E non scartiamo, per questioni partitiche, il fatto di avere buoni rapporti con enti sovracomunali che possono essere d’aiuto. Nessuno pensi che, visto che c’è di mezzo Reggi, noi abbandoniamo quell’ipotesi. Bisogna però vedere dove fare e come fare questo stadio. Dobbiamo decidere se è sostenibile o meno, guardando ai costi e alla convenienza. Sicuramente vaglieremo queste idee e questi progetti con occhi diversi da quelli degli ultimi quindici anni. Noi penseremo all’impatto di ogni singolo progetto e di ogni opera». Garetti non prende posizione sulla querelle tra Piacenza Calcio e Pro Piacenza: il Piace (che gestisce il Garilli) chiede 7mila euro a partita di affitto al Pro, che intende pagare solo 3mila euro. «Facciamo quello che possiamo - si limita a commentare Garetti - per lo sport piacentino. Sappiamo bene che il 6 agosto c’è la prima partita del Pro Piacenza. Però si può ridiscutere l’accordo sull’affitto anche più avanti e renderlo retroattivo. C’è la massima disponibilità a parlare con le due società».

PISCINA

«Anche in questo caso - conclude Garetti - stiamo riflettendo. Ho visto il piano economico finanziario della piscina e sto valutando se è sostenibile o meno. Bisogna far collimare le esigenze della società coinvolta nel project financing con le nostre, tenendo conto di quello che chiede la città. Io non metto nessuna pietra tombale su alcun tipo di progetto. Però mi chiedo: la piscina da 33 metri rispecchia i bisogni della città? Così come mi sto chiedendo se trasformare la Raffalda in una palestra – piscina abbastanza vicina al centro e raggiungibile tranquillamente in bicicletta – sia la scelta migliore. È di un’altra palestra che ha bisogno la città? Di palestre ne abbiamo già tante, qua mancano le piscine. Insomma, ci sono progetti da cassa, altri su cui abbiamo dei dubbi e altri ancora che vanno adeguati».

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