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«È ora di un piano territoriale del parco fluviale del Trebbia»

Il comitato "No al bitume- Sì al parco del Trebbia" scrive all'assessore regionale all'ambiente Paola Gazzolo

Il Comitato "No al Bitume - Si al Parco del Trebbia" ha inviato una lettera all’assessore regionale all’ambiente Paola Gazzolo, con la quale si sollecita la stesura e relativa emissione del Piano Territoriale del Trebbia. «Assessore – scrive il comitato nella missiva – come a lei sicuramente noto, quale Comitato spontaneo di cittadini di Gossolengo denominato “No al Bitume – Sì al Parco del Trebbia”              siamo da tempo impegnati nella salvaguardia e promozione del Parco Fluviale del Trebbia.  Impegno volto a contrastare uno sviluppo industriale eccessivo nell’area del Parco e contigua ad esso, così come a svolgere attività di vigilanza volontaria sul territorio  che ha consentito nel tempo di rilevare diverse inosservanze  delle   prescrizioni previste nelle   autorizzazioni concesse ad attività estrattive e di deposito rifiuti non pericolosi in capo a varie ditte operanti nell’area. In aggiunta siamo sicuri Ella apprezzerà, al di la delle diverse vedute su alcuni temi, l’attenzione posta affinché al Parco Fluviale del Trebbia e all’area del Basso Trebbia in generale siano concesse opportunità di sviluppo naturalistico e turistico. Con la presente siamo a richiamare la Sua attenzione circa la Piano tutt’ora assenza di unTerritoriale del Parco, quale elemento essenziale di pianificazione e indispensabile strumento di gestione territoriale, a ormai 9 (nove) anni dalla legge istitutiva del Parco stesso (L.R. nr. 19 del 4 novembre 2009).

Piano Territoriale del Parco espressamente previsto appunto nella stessa legge istitutiva e disciplinato ai sensi delle relative disposizioni previste nella Sezione III della Legge Regionale nr. 6 del 17 febbraio 2005 in tema di “Disciplina della formazione e della gestione del sistema Regionale delle Aree Naturali Protette e dei siti della Rete Natura 2000”. Appare quantomeno sconcertante come a un decennio di distanza dalla istituzione del Parco tale Piano sia ancora lungi dal vedere la luce, nonostante le disposizioni di legge emanate dalla stessa Assemblea Regionale ne prevedano espressamente l’emissione. “Vacatio” normativo/regolamentare che sicuramente non aiuta gli sforzi, da più parti profusi, di dare reale attuazione allo sviluppo in senso di riqualificazione ambientale e naturalistica dell’area del Parco, lasciandone di fatto a determinarne le sorti a strumenti di pianificazione territoriale e di attività quali ad esempio il PIAE e i vari PAE (laddove esistenti) che hanno ovviamente altre finalità. Come Comitato abbiamo più volte, fin dalla nostra costituzione nel 2015, richiamato l’Ente Parco nella persona del suo Presidente a farsi promotore e artefice della stesura del Piano attraverso un percorso realmente partecipato, ad oggi ottenendone solo promesse non mantenute. Su tutte un episodio che Lei sicuramente ricorderà quando a inizio 2016 alla presentazione degli interventi di ripristino di alcune aree a seguito della alluvione del 2015, tenutasi nel comune di Rivergaro, il Presidente dell’Ente Parco da noi sollecitato aveva promesso, in Sua presenza, che l’iter di redazione del Piano sarebbe partito ad Aprile dello stesso anno. Come purtroppo prevedibile a due anni di distanza tutto tace, mentre coscientemente si sta procedendo alla revisione del PIAE che in assenza del Piano Territoriale ancora una volta non dovrà sottostare agli indirizzi che il Piano detterebbe ma potrà muoversi con maggiore flessibilità a discapito dello sviluppo del Parco Fluviale del Trebbia. Riteniamo che tale carenza normativa sia di gravissimo nocumento ad un effettivo controllo e pianificazione del territorio del Basso Trebbia, che ricordiamo essere soggetta da imponenti attività estrattive che impattano sensibilmente sul territorio, vanificando in parte gli obiettivi strategici che la legge istitutiva del Parco Fluviale del Trebbia si è data. Francamente non ci capacitiamo di come non si riesca a dare attuazione a quanto previsto dalla stessa legge istitutiva del Parco e lungi dal volerne ricavare speculazioni circa le reali motivazioni sottostanti a questa inaccettabile carenza, ci rivolgiamo a Lei affinché possa intervenire direttamente per dare Comitato No al bitume – Sì al parco del Trebbia – Gossolengo immediato avvio all’iter partecipato di redazione del Piano Territoriale e, nelle more dello stesso, procedere alla sospensione dell’iter di revisione del PIAE»

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