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Acqua Bene Comune: «Che fine ha fatto il progetto di fattibilità sulla gestione pubblica?»

Paolo Lega per il comitato Acqua Bene Comune scrive una lettera al sindaco Paolo Dosi e al consiglio comunale per rivolgere domande dirette sul progetto di fattibilità sulla gestione pubblica del servizio idrico

Il comitato si rivolge al sindaco e ai consiglieri del Comune di Piacenza, che nella seduta del Consiglio Comunale del 10 febbraio 2014 hanno presentato l'ordine del giorno a favore di uno studio di fattibilità per la gestione “in house” del servizio idrico integrato.

«Sono passati ormai più di tre mesi dal famoso Consiglio Comunale del 10 febbraio – ha esordito Paolo Lega per il Comitato Acqua Bene Comune - in cui avete approvato l'adesione al protocollo di Atersir a favore dell'affidamento del servizio idrico integrato e del servizio rifiuti ad una società mista pubblico-privata, società di diritto privato». Nella medesima seduta il consiglio comunale approva uno studio approfondito di fattibilità per una gestione affidata ad una azienda totalmente pubblica: «Avete altresì presentato ed approvato un ordine del giorno con il quale si richiedeva di prevedere in sede Atersir un approfondito studio di fattibilità anche per una gestione in house dei servizi, cioè affidata ad una azienda totalmente pubblica, indagando a fondo anche le possibilità di finanziamento, e di restituire il risultato di tale studio in sede Atersir per dare ai sindaci la possibilità di una scelta ragionata e consapevole».

In risposta l’ufficio di presidenza del Consiglio locale di Atersir: «Ha dichiarato che non appena saranno elette le nuove amministrazioni sottoporrà al consiglio il testo del progetto per la società mista, per vincolare al profitto privato la gestione dell'acqua per i prossimi 25 anni, cioè fino alla prossima generazione».

Acqua Bene Comune rivolge quindi domande dirette al consiglio comunale e al primo cittadino: «Pensate che i sindaci neo-eletti e/o già in carica avranno a disposizione tutte le conoscenze e gli elementi per scegliere tra le due alternative e rendere legittimamente onore al voto di 27 milioni di elettori italiani e di 106.000 piacentini che al referendum del 2011 hanno invece votato a favore di una gestione pubblica dell'acqua? Ebbene non vi sembra una farsa? Non vi sentite presi in giro? O invece avevate proposto e votato l'odg sapendo che non se ne sarebbe fatto niente?».

«E' assolutamente evidente – conclude Paolo Lega -  che se le cose procederanno con inerzia in questa stessa direzione, la delusione nei confronti degli amministratori da parte di noi cittadini che nel giugno del 2011 siamo andati responsabilmente e coscienziosamente a votare SI' ai referendum abrogativi, non potrà che aumentare. Spero ardentemente in una vostra smentita e in adeguate e coerenti iniziative in proposito». 

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