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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Al via la Festa del Pd: «Qua la politica dà il meglio di sé»

È iniziata la sera di venerdì 29 agosto la Festa del Pd con il dibattito sul futuro di Expo. Dosi: «Ora c'è diffidenza così come c'era per l'Adunata degli Alpini». Confesercenti critica alcune scelte. Molinari (Cisl): «Il tempo stringe, bisogna parlare dei progetti»

«Per qualcuno – ha detto il segretario cittadino del Pd Paolo Scockai - l’idea di fare la festa in piazza Cavalli è stata una scelta controversa. Io penso che il centro della città meriti anche una festa di partito, soprattutto quando la politica, come in questo caso, dà il meglio di sè. Qua c’è gente, tutti volontari, che impiegano il loro tempo per organizzare la festa perchè secondo loro la politica “merita” tempo». «I nostri volontari sono commoventi – ha dichiarato invece il segretario provinciale Gianluigi Molinari – perchè hanno lavorato sopportando le critiche continue verso la nostra scelta. Noi siamo per il rispetto delle regole: questa piazza la amiamo e la rispettiamo». Non hanno voluto girare intorno alla questione i due segretari democratici, dando il via ufficiale alla Festa del Pd, per la prima volta organizzata tra piazza Cavalli, i portici di Palazzo Gotico e piazzetta Pescheria. La prima serata è stata animata dal dibattito, moderato dalla giornalista Elena Caminati, che ha visto protagonisti il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il presidente di Confesercenti Fausto Arzani, il direttore di Confcommercio Giovanni Struzzola e il segretario della Cisl Marina Molinari. Era presente in platea anche il sottosegretario Roberto Reggi.

«Expo – ha esordito il sindaco - è una sfida unica: ora ci sono ritardi nei cantieri ma bisogna crederci. Tutto questo mi ricorda un po’ il clima che avevamo attorno più di un anno fa per l’Adunata degli Alpini. C’era tanta diffidenza, in molti pensavano che la manifestazione fosse inefficace per la città, ma noi ci abbiamo scommesso. Stavolta l’evento non dura tre giorni ma sei mesi: noi come Comune abbiamo rischiato, prendendo subito lo spazio della piazzetta centrale all’interno del padiglione Italia. È un progetto ambizioso, sui abbiamo intenzione di investire nuovamente». «Valeva la pena spendere per la piazzetta – ha commentato Struzzola – perché è un punto di richiamo assoluto: sta a noi ora utilizzare al meglio lo spazio. Dobbiamo ragionare dei contenuti e non fare i soliti piacentini che contestano la cifra spesa». Molto critico sul padiglione, sul progetto e su Ats (l’associazione che si occupa di gestire il ruolo di Piacenza all’interno di Expo) si è dichiarato Fausto Arzani. «Noi non abbiamo voluto far parte di Ats – ha detto ai presenti – perchè non eravamo convinti di come si voleva affrontare l’evento. Durante l’adunata degli alpini tanti avevano investito risorse, poi abbiamo visto che Piacenza ha vissuto la festa divisa in “compartimenti stagni”. Metà città non è stata minimamente toccata dall’adunata, mentre una parte non si aspettava un così grande afflusso di persone. Anche Sgarbi e Philippe Daverio sostengono che nessuno, dei visitatori di Expo, abbandonerà Milano per vedere opere d’arte o visitare qualcos’altro a Piacenza e provincia».

«Mancano otto mesi, il tempo stringe – ha fatto notare Molinari della Cisl - bisogna parlare dei progetti per Expo. Non è detto, come ho invece letto da un’intervista al presidente di Ats Ferrari,  che “un progetto a costo zero” debba essere approvato per forza». «La strada del bando è quella giusta – ha aggiunto Struzzola rispondendo a Molinari -, ma chi riesce ad autofinanziarsi con le sue forze ha il diritto di partecipare comunque. Secondo me possiamo attrarre turisti da Milano: potremmo organizzare bus-charter che riportano in serata nella metropoli i visitatori, dopo aver visitato in giornata il nostro territorio». E il collegamento veloce con Milano? «Non è rimasto sulla carta – ha concluso Dosi – c’è ancora un margine. L’utenza purtroppo, per quanta riguarda il trasporto pubblico, copre solo il 20-25% dei costi. Proprio nelle ultime ore abbiamo avuto un esempio di questo, ricevendo un duro colpo sul costo dei biglietti e abbonamenti degli autobus».

Il primo cittadino ha voluto puntualizzare i motivi del suo soggiorno in Giappone. «Una mostra in Giappone come quella a cui parteciperò sul Botticelli, porta nei musei giapponesi 500mila visitatori di media. Andrò là due giorni e mezzo per far della delegazione e chiedere ai mezzi di comunicazione di presentare Piacenza ai turisti giapponesi. Non so se funzionerà, ma almeno ci proviamo». 

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