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Case popolari, ritoccati i punteggi per premiare la residenza da più anni in città

L’assessore Sgorbati e la maggioranza: «Prima i piacentini, fatto il possibile per premiarli». Graduatorie chiuse e più attenzione alla residenza (e anche agli ascendenti). L’opposizione: «Solo uno slogan, non cambia nulla, gli stranieri entrano lo stesso». Cugini (Pd): «Un grande bluff»

LA MAGGIORANZA SODDISFATTA: «ERA NEL PROGRAMMA ELETTORALE»

La Lega è orgogliosa del regolamento. «Bene le segnalazioni di Rabuffi – ha osservato il capogruppo leghista Carlo Segalini - meglio correggere subito per non trovarsi poi 18 emendamenti in Consiglio. Comunque il 70% delle ultime assegnazioni sono andate a stranieri, Davide Garilli-2residenti da tempo a Piacenza, integrati. La Lega non ce l’ha con loro, ma con i clandestini». «Questo era il nostro programma elettorale», ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Sergio Pecorara. «Serviva un punteggio più elevato per chi ha molti figli, è invece l’osservazione di Michele Giardino (Gruppo Misto). Lodi all’iniziativa dell’assessore da parte del collega di partito (Fi) Francesco Rabboni. «Ci sono i controlli della Polizia Locale – è l’osservazione di Lorella Cappucciati (Lega) sulle reali residenze? Comunque dire “prima i piacentini” non significa farli passare davanti, ma tutelare quelli che, tra loro, hanno i requisiti. Ci sono stati piacentini che nelle graduatorie si vedevano passare davanti da residenti da poco tempo in città. Sono contenta di vedere questo nuovo regolamento. Lo vediamo anche dal reddito di cittadinanza, che premia più gli stranieri che gli italiani, bisognava fare qualcosa».  Massimo Trespidi (Liberi) ha subito colto la palla al balzo: «Peccato che il reddito di cittadinanza lo ha votato la Lega in Parlamento…». Ha votato a favore, ma ha punzecchiato l’Amministrazione, il consigliere leghista Nelio Pavesi. «Quando si dice in quest’aula “prima i piacentini” – è l’intervento di Pavesi - tutti guardano i banchi della Lega. Vado controcorrente, non vedo in questo regolamento questo principio. Ricordo invece che la Giunta ha tolto il bus gratuito agli over 65, che sono quasi tutti piacentini. E c’è stato un calo dell’utilizzo dei bus da parte degli anziani piacentini, e ci vedo invece tanti stranieri, che non pagano il biglietto». «È ovvio – è intervenuto anche Davide Garilli (Lega) - che uno straniero residente in città da anni viene premiato, però c’è anche l’ascendenza, ovvero la residenza dei genitori, e questi 10 punti di punteggio aiutano a premiare le famiglie storiche piacentine. Abbiamo fatto il possibile, per un discorso di equità, per privilegiare gli italiani e i piacentini. Si poteva però mettere nel regolamento, e manca (probabilmente ci penserà lo stesso Garilli con un emendamento in Consiglio per intervenire su questo passaggio, nda), la possibilità di non dare alloggi a stranieri che hanno già proprietà nei Paesi d’origine». L’assessore Sgorbati ha precisato che il regolamento comunale «ha fatto lo slalom tra i paletti fissati dalla Regione». Perplesso anche Antonio Levoni (Liberali): «Avranno più assegnazioni gli stranieri comunque».

L’opposizione ha messo in luce le presunte contraddizioni del regolamento. «Il grande bluff della campagna elettorale della Lega – ha polemizzato ancora Cugini (Pd), si è svelato oggi. Non c’è “prima i piacentini”, ma “prima i requisiti”. Però quanto detto ora è diverso da quello che fu detto per ottenere il consenso, ed è diverso da quello che dice Cappucciati in aula. Mettetevi d’accordo».

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