«Altair e contenziosi che non riguardano Piacenza. Ecco la vera situazione a Reggio Emilia e Civitavecchia»
La società bolognese che ha in gestione il forno crematorio interviene: «Il Comune di Piacenza ha chiesto la disponibilità a subentrare provvisoriamente nella gestione dei cimiteri per le note vicende con il concessionario attuale al fine di non interrompere un pubblico servizio delicato ed importante»
«A Piacenza Altair gestisce da anni la concessione del crematorio tramite la società di scopo controllata Osiride srl: proprio in virtù di questa presenza il Comune di Piacenza ha chiesto la disponibilità a subentrare provvisoriamente nella gestione dei cimiteri per le note vicende con il concessionario attuale al fine di non interrompere un pubblico servizio delicato ed importante. Va ricordato a tal proposito come il Gruppo Altair sia impegnato in numerose gestioni cimiteriali in Italia e quindi come lo stesso sia in possesso di requisiti ed esperienza per gestire anche sistemi cimiteriali complessi. Altair ha manifestato la propria disponibilità a questo “affidamento ponte”, in attesa di una nuova procedura ad evidenza pubblica, sulla base appunto delle legittime esigenze del Comune di Piacenza: ha poi assistito da spettatore passivo ai ricorsi che sono seguiti rispetto ad atti elaborati dal Comune; ha infine preso atto dell’esito degli stessi ricorsi; è deprimente verificare come, in ragione di ciò, Altair sia oggi al centro di una polemica politico-amministrativa e di fantasiosi collegamenti fra contenziosi che non hanno nulla a che vedere con Piacenza». Così, tramite una nota ufficiale, interviene direttamente la Altair Funeral - la società bolognese che ha in gestione il forno crematorio - in merito all'articolo pubblicato di recente Servizi cimiteriali: talpe e documenti riservati – Altair al centro anche a Reggio Emilia e Civitavecchia”.
«A Reggio Emilia - prosegue la nota dell'azienda bolognese - l’unico peccato imputabile ad Altair è stato quello di stravincere una procedura ad evidenza pubblica per qualità dell’offerta tecnica derivante da un know how decennale e dalla gestione di 15 impianti di cremazione su tutto il territorio nazionale; che la gara sia stata impugnata e poi annullata non è di certo per cause imputabili ad Altair, ma per vizi procedurali, ciò condurre ad una nuova gara il cui esito potrebbe essere ragionevolmente il medesimo di quella precedente. Peraltro sarebbe stato sufficiente leggere il provvedimento del Tar Parma per rilevare come il Tribunale abbia rigettato il successivo ricorso proposto dalla controinteressata proprio sulla base delle difese proposte da Altair, mentre non vengono espletate le ragioni per cui sono stati trasmessi gli atti alla Procura della Repubblica».
«A Civitavecchia - prosegue Altair - è in corso un contenzioso amministrativo ormai alcuni anni tra società di scopo concessionaria e Comune a causa di una serie di prescrizioni imposte da quest’ultimo che non hanno eguali in tutto il panorama nazionale; anche in questo caso Altair sta attendendo gli esiti del giudizio dinanzi al Consiglio di Stato e non è affatto coinvolta nella vicenda penale che riguarda un funzionario del Comune».
«Gruppo Altair - conclude la nota - è leader in Italia nel settore della cremazione e caratterizza la sua attività da sempre con rispetto di principi etici e trasparenza: è partner apprezzato di numerosi Comuni ed è stato protagonista nella difficile gestione dell’emergenza crematori nella prima ondata della pandemia da Covid-19 dello scorso anno collaborando con il tavolo nazionale della Protezione Civile. La reputazione del Gruppo è facilmente verificabile con la qualità del servizio, con le innovazioni introdotte nel settore, con la trasparenza delle sue gestioni, con la massima attenzione alle problematiche ambientali e nel rapporto con tutti i suoi collaboratori».