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Giovedì, 18 Aprile 2024
L'incontro

Alternativa per Piacenza: «Città sull’orlo di una crisi climatica, dobbiamo migliorare»

Ambiente, urbanistica e mobilità sostenibile: nuovo incontro della coalizione di centrosinistra per le amministrative 2022, ricordando Francesco Cacciatore. «Il Comune usi 1,2 milioni annui di Iren contro l'inquinamento, non su altre partite»

«Piacenza è sull’orlo di una crisi climatica. Da qui possiamo e dobbiamo solo migliorare». Ambiente, urbanistica e mobilità sostenibile: nuovo incontro di “contenuto” di Alternativa per Piacenza, coalizione di centrosinistra per le amministrative 2022 che di fronte a una partecipata assemblea Plenaria (ogni giovedì, ore 21:00, Teatro Trieste 34) ha affrontato uno degli argomenti-chiave del futuro dei piacentini. Un ricordo in avvio dei lavori per Francesco Cacciatore, amministratore e politico scomparso di recente che si è occupato di coordinare i lavori sul tema ambientale, urbanistico e della mobilità sostenibile di App insieme a Giuseppe Castelnuovo.

Costanza De Poli_Francesco Brianzi-3«L’agenzia europea dell’ambiente pone Piacenza al 307esimo posto su 323 città prese in esame per inquinamento di polveri ultrafini (Pm 2,5) e basti pensare che a questi si aggiunge un consumo di suolo che nel 2020 si è attestato a livello provinciale sui 46 ettari, di cui 11 solo a Piacenza città; in un contesto provinciale in cui se fossero concluse le installazioni di logistica occuperebbero 10milioni di metri quadrati: l’equivalente di 1.500 campi di calcio». Così Castelnuovo in apertura, che nel resoconto si è alternato con Massimo Esposito, che ha parlato del progetto di “riforestazione urbana” di ApP e Laura Chiappa. Arresto al consumo di suolo, uno stop all’espansione della logistica e l’agevolazione delle comunità energetiche, così come previsto anche dal Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto da Regione, enti locali e parti sociali sono alcuni degli spunti emersi che, come ricordato in assemblea, non rappresentano ancora il programma di ApP ma sono tutte proposte che gradualmente, dopo un confronto partecipato con la città, diverranno punti qualificanti e concreti di un programma amministrativo ambizioso. 

“Mitigazione e adattamento” con la riforestazione urbana, una serie di azioni che in 5 anni potrebbero invertire la rotta sul nostro territorio: dalla salvaguardiaSergioDagnino-2 delle grandi aree verdi urbane alla pavimentazione in erba drenante dei parcheggi sono alcuni spunti emersi, insieme “a un verde pubblico ben progettato” e al rilancio di un Ufficio verde del comune di Piacenza a disposizione di aziende e cittadini, fino alla creazione di un’Agenzia pubblica con la finalità di aumentare le aree verdi per combattere inquinamento e anidride carbonica.

Aumento della Ztl come previsto dal Piano urbano del traffico, più servizi nei parcheggi scambiatori e nuove linee elettriche, con attese di 10 massimo 15 minuti, aumento del “bike sharing” (“a Parma ci sono 37 postazioni, a Piacenza 4”) è stato proposto alla platea.

Le comunità energetiche sono una risposta all’inquinamento piacentino: «Il Comune potrebbe agevolare queste comunità che fanno delle fonti rinnovabili la loro sussistenza energetica attraverso una struttura dedicata». Simulazioni sono state presentate, un esempio: installando pannelli fotovoltaici ad altezza di 2 metri su alcuni parcheggi della città, esempio quello del Galassia, si riuscirebbe a soddisfare i bisogni di un centinaio di famiglia di 3-4 persone.
ApP_platea_low-2Sui rifiuti, note dolenti. «L’obiettivo dell’85/90 per cento della differenziata a Piacenza è lontano (siamo oltre 10 punti sotto) e lontane sono anche le tariffe puntuali secondo le quali “più inquini, più paghi, obiettivi che devono essere raggiunti con convinzione». Si apra il confronto sul tema inceneritore, che passa di qui: “Dovrebbe andare naturalmente verso la chiusura con l’aumento della differenziata” è stato detto. Anche i fondi per mitigazione ambientale che Iren versa al Comune di Piacenza sono oggi una risorsa inutilizzata. «Sono 1,2 milioni di euro che il comune utilizza in altre partite, quando servirebbero come l’aria per le politiche ambientali».

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