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Elezioni a Corte, Girometta: «Merli ha vinto grazie all'ex sindaco Monici»

L'ex sindaco di Corte di Forza Italia e candidato con la lista dell'ex assessore Mario Fantini, nata dalla divisione del centrodestra: «Non c'era sentore di delusione da parte dei cittadini su quanto fatto dalla nostra Amministrazione»

Un sindaco, Gabriele Girometta, che è già al secondo mandato senza possibilità di ricandidarsi e quattro assessori in Giunta. Uno di questi, Mario Fantini, si candida a sindaco con una lista civica e lo seguono il primo cittadino di Forza Italia e altri due assessori.

Un altro, Luigi Merli della Lega, corre per sé con l’appoggio di alcuni consiglieri uscenti, del suo partito e di Fratelli d’Italia. La spunta Merli che con 910 voti (40,5 per cento) dal 4 ottobre è il nuovo sindaco di Cortemaggiore, davanti a Fantini (716 voti pari al 31,8 per cento) e al centrosinistra di Claudio Colombi (623 voti pari al 27,7 per cento). Dopo dissidi interni per trovare un nome da proporre all’elettorato il centrodestra ha corso diviso: cinque anni fa le tre forze politiche avevano stretto un accordo secondo il quale il candidato sindaco, in questa tornata elettorale, sarebbe stato espressione della Lega. Così non è stato.

Secondo l’ex sindaco Gabriele Girometta, che non entra in minoranza in Consiglio (non sono bastate le 61 preferenze contro le 182 della vicesindaco uscente Alice Marcotti), non è stata una questione di «delusione dell’operato fatto durante il mandato, non abbiamo avuto questo sentore dai cittadini», ma il risultato è frutto «dell’apparentamento di Lega e Fratelli d’Italia con Valda Monici che ha amministrato Corte dal 1988 al 2001». Spiega Girometta: «L’elettorato della Monici ha dato i numeri per vincere e ora a loro tocca fare i conti con questa forza, la cui Amministrazione non ha lasciato buoni ricordi: ai suoi tempi era andata via l’Eni ed era stato chiuso l’ospedale. Il centrodestra è sempre stato antagonista a lei, politicamente parlando, ma la Lega ha preferito fare accordi con l’ex sindaca piuttosto che con Forza Italia. Noi ora diamo voce a quelle persone di destra che non sono d’accordo con questo nuovo schema di centrodestra atipico a Cortemaggiore».

Fa una riflessione anche la Buona Destra che con i Liberali Piacentini a Corte ha sostenuto Mario Fantini e la sua civica con alcuni militanti di Forza Italia. «Il risultato non è stato quello desiderato. Cortemaggiore è la terra della famiglia Rancan, il candidato sindaco Merli è il segretario provinciale della Lega, i parlamentari e i consiglieri regionali di Lega e di Fratelli d’Italia non hanno fatto mancare la loro propaganda. I sovranisti avrebbero dovuto giganteggiare rispetto ai piccoli moderati (Buona Destra e Liberali, nda). E invece hanno registrato soltanto il 40 per cento, percentuale più bassa tra tutti i sindaci eletti nel Piacentino, a fronte di un onorevole 32% raccolto dei moderati. Se anche i piccoli comuni seguissero il sistema elettorale dei grandi, i ballottaggi definirebbero diversamente lo scenario. Ma nei piccoli comuni vince chi prende più voti. Basta quindi la maggioranza relativa. La lettura politica che si può fare è una sola: esiste un elettorato liberale ed europeista che preferisce astenersi dal voto, piuttosto che turarsi il naso e votare quel che passa il convento della politica. Quando è messo nelle condizioni di votare chi lo rappresenta, quell’elettorato sceglie moderato. Un’analisi a tutto tondo dei risultati elettorali permette di affermare che il “centrodestra unito” è ormai prossimo al termine della corsa». Ma «serve una coalizione tra tutte e tre le forze per prendere i Comuni e lavorare uniti su un candidato» aggiunge Girometta commentando il risultato di Fiorenzuola dove il centrodestra era unito e dove era «sicuro della riconferma di Gandolfi e del successo delle donne e degli uomini di Forza Italia».

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