Anche a Piacenza in piazza per il piccolo Charlie Gard
Alla manifestazione presenti esponenti della Lega Nord come Massimo Polledri e Pietro Pisani e Andrea Fenucci e Gabriele Borgoni del Comitato "Difendiamo i nostri figli" di Piacenza
Nella giornata di venerdì 7 luglio, in Piazza Cavalli a Piacenza, un gruppo di persone tra i quali il neo eletto con la Lega Nord Massimo Polledri, il segretario provinciale della Lega Nord piacentina Pietro Pisani e rappresentanti di comitati e associazioni hanno aderito ad una iniziativa a favore del piccolo Charlie Gard, in queste ore così decisive per la sua vita, con un manifesto sul quale era scritto “Save Charlie Gard”. “L’iniziativa è stata promossa da persone che si trovano d’accordo attorno a valori condivisi, come quello al diritto alla vita, e che non accettano che l’Europa possa tornare a giustiziare dei bambini innocenti”, commenta Polledri, Lega Nord. “Stiamo facendo una manifestazione che stride notevolmente con l’ambiente che abbiamo attorno; il venerdì le persone si preparano a fare festa, chi sta bene e in ottima salute può permetterselo, senza pensare a coloro che hanno dei problemi e vanno rispettati come essere umani. Si pensa sempre più al ludico e non alla vita. Siamo qui per ricordare che ci sono delle priorità”, dichiara Pisani, segretario provinciale della Lega Nord.
Alla manifestazione erano presenti anche Andrea Fenucci e Gabriele Borgoni del Comitato difendiamo i nostri figli di Piacenza: “Siamo sempre schierati accanto a chi difende la vita, dal suo inizio alla sua fine; in particolar modo nella fase più importante, che è quella che Charlie sta attraversando in questo momento”. Giancarlo Conti, partecipante alla manifestazione, commenta “questa iniziativa democratica è volta a sensibilizzare l'opinione pubblica piacentina. Sappiamo che esistono gruppi massonici, liberali ed europeisti, che vogliono portare la cultura della morte e dell’odio". Bianca Cantoni, militante di Alleanza Cattolica: “Noi, come associazione, difendiamo da sempre i principi non negoziabili; ci siamo sentiti, quindi, in dovere di partecipare alla manifestazione credendo che vada lasciato ai genitori il diritto di decidere per il loro piccolo figlio”.