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Anche il Consiglio comunale è d'accordo: il nuovo ospedale si farà nell'area Farnesiana n. 6

Dopo sei ore di dibattito il centrodestra vota compatto sulla Farnesiana n.6, oltre la tangenziale. Il sindaco: «Dopo i pareri tecnici, una scelta politica». Lega, Fd'I, Fi, Liberali e Misto fanno da scudo e difendono l'iter del percorso che ha portato a questa decisione

«L’imbuto di traffico – ha preso la parola la leghista Lorella Cappucciati - si sarebbe creato in qualsiasi zona cittadino sede dell’ospedale. Servirà un ammodernamento del sistema viabilistico nei pressi del nosocomio. L’individuazione dell’area 6 è stata una scelta matura e responsabile della politica. Cambiare idea nel tempo è una forma di maturità: questo centrodestra e la Lega in corso d’opera si sono convinte sempre di più del percorso verso il nuovo ospedale, che serve ai cittadini. I disagi dell’attuale struttura sono noti a professionisti e pazienti: c’è una grave carenza di spazi e non è secondaria neanche la carenza di parcheggi». Cappucciati ha difeso l’iter. «In un anno abbiamo scelto, quando in passato dopo dieci anni di discussione sbagliarono a costruirlo in centro storico». Nel mirino l’atteggiamento delle minoranze. «Hanno partecipato per mesi al tavolo e poi non hanno preso una scelta: è inaccettabile. Non siete irresponsabili, però dovreste essere soggetti attivi. Non fate gli ignavi, condividete questo progetto». «Abbiamo bisogno – ha aggiunto il capogruppo della Lega Carlo Segalini - dell’ospedale nuovo. La Pertite è una vicenda chiusa, su cui abbiamo già votato. Dobbiamo impegnarci ora per ridare una destinazione all’attuale area dell’ospedale».

«Giornata importante per la nostra città – è il parere del forzista Francesco Rabboni - mettiamo il primo fondamentale mattone per l’area dell’ospedale. Sono onorato di poter votare questa delibera ricognitiva, ma non accetteremo altre ferite nel cuore del centro storico, dobbiamo pensare al futuro dell’attuale nosocomio per non avere una zona abbandonata fra qualche anno». «Non ci sono poteri forti che hanno deciso sull’area 6 – ha rimbrottato l’opposizione Gian Paolo Ultori (Liberali Piacentini) -. Sgombriamo il campo da tutte le allusioni. Mi sono confrontato con i colleghi geometri e con gli architetti: checché ne dica il consigliere Roberto Colla, l’area 6 è libera e accessibile. L’area 5 è libera dalla parte della Madonnina e basta, non è semplice collegarla e transitare. Oppure, da via Chero. La città, comunque, non si espanderà prima e oltre la tangenziale con residenziale. Nascerà qualche bar, qualche negozio, ma nient’altro». Questa volta ha rispettato «gli ordini di scuderia» il leghista Nelio Pavesi, che però non ha fatto mancare il suo punto di vista critico. «Sono in maggioranza, non sono un tecnico, mi adeguerò e voterò l’area 6, ma non mi sono sentito coinvolto nella scelta, né al tavolo politico. Come consiglieri contiamo ben poco, il potere non è qui, è altrove. È dove è stata decisa la scelta, che non mi ha interessato». Numerose le perplessità di Pavesi. «Se andrà bene lo inizieranno a costruire tra dieci anni, e costerà un miliardo e mezzo, altro che qualche centinaio di milioni di euro».

«La tangenziale in questo dibattito – ha evidenziato Michele Giardino del Gruppo Misto - degli ultimi mesi sono sembrate le “colonne d’Ercole” di Piacenza, da non superare. Abbiamo avuto l’impressione che l’opposizione non volesse impegnarsi in questa decisione». «Questa è una giornata positiva – ha osservato al termine Antonio Levoni (Liberali) - visto il dibattito che c’è stato e il fine perseguito da tutti. L’importante è decidere e scegliere, ci votano per questo. C’è gente che continua a darci pareri e non ha mai preso un voto in vita sua. Peccato che non ci sia pubblico oggi in aula: l’abbiamo visto solo sulla Pertite a parco e dopo il caso Caruso. Oggi si fa la storia della città». La condivisione, secondo il centrodestra, c’è stata. «Ascoltare tutte le forze politiche – ha spiegato Gian Carlo Migli (capogruppo Fratelli d’Italia) - in un tavolo politico non è partecipazione? Per me è un atteggiamento irresponsabile da parte delle opposizioni, e lo ribadisco anche qua. Perché l’area 5 non va bene è presto detto: è chiusa, non è allargabile, ci deve essere possibilità di ampliamento per il futuro. E a chi dice che nella 6 bisogna rifare il trasporto pubblico, facciamo notare che questo deve essere cambiato comunque».

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