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Verso le elezioni

Andrea Pugni, dal M5s a Forza Italia: «Questa è la culla dei moderati. Ma c'è molto da fare per vincere»

Un ritorno a casa per l’ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle: «Priorità ricucire divisioni interne e riallacciare con le forze produttive del territorio»

È tornato in Forza Italia Andrea Pugni. L’ex candidato a sindaco di Piacenza del Movimento 5 Stelle, attuale consigliere nel Gruppo Misto a Palazzo Mercanti, entra nelle fila di Forza Italia in vista delle elezioni Amministrative del 2022. Pugni aveva già esternato le sue considerazioni sulla fine dell’esperienza pentastellata.

In Forza Italia si candidò già, alla sua prima esperienza politica, nel lontano 2002. Vent’anni dopo potrebbe tornare a candidarsi nel centrodestra. All'incontro di presentazione del “ritorno” erano presenti il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Aimi, il coordinatore provinciale di Piacenza Gabriele Girometta, il coordinatore cittadino Leonardo Bersani e la consigliera provinciale (e sindaco di Rottofreno) Paola Galvani.

«Piacenza - ha sottolineato il senatore Aimi - è sempre stata per Forza Italia un punto di riferimento molto importante in termini di voti. Ci sono ancora le potenzialità per arrivare ai livelli del passato.
È indiscutibile l'appoggio che daremo al sindaco uscente Patrizia Barbieri, che ha svolto un lavoro straordinario per la città. Sono sicuro che i piacentini indipendentemente dall'appartenenza politica gli tributeranno la loro preferenza». 

«Teniamo molto alla unità della nostra coalizione - ha aggiunto - Il nostro obiettivo deve essere quello di allargare il perimetro della nostra colazione se volgiamo vincere nuovamente. Forza Italia è in fortissima ripresa non solo a livello nazionale: c'è anche a livello locale un grande ritorno di simpatia e di consenso verso il nostro partito. Abbiamo dimostrato coerenza in tutti questi anni a costo di grandi sacrifici, anche elettorali».
«Andrea Pugni - ha concluso Aimi - è una persona di altissimo spessore, di grande valore per noi, e che ha appena fatto una scelta per una nuova e appassionante sfida».

«Io sono da sempre di estrazione liberale e moderata - ha esordito Pugni - Questo l'avevo detto chiaro fin da subito quando sono entrato nel Movimento 5 Stelle, che allora aveva una componente di centrodestra che però poi si è spenta. A Piacenza io ho rappresentato l'anima di Centrodestra del Movimento. Questa mia estrazione è rimasta, e dunque per me oggi essere in Forza Italia è un ritorno alle origini. La culla dei liberali è questa - ha sottolineato - quindi un liberale come me non poteva che fare questa scelta obbligata». 

Da buon bancario, il neo forzista ha tracciato un paragone finanziario per spiegare la situazione attuale del partito: «Se qualcuno dovesse scommettere oggi su un titolo azionario con dei fondamentali importanti, come li ha Forza Italia che è da trent'anni sul mercato, ed è stabile, però ha sconto e quindi anche un prezzo appetibile rispetto al reale valore di mercato, dovrebbe scommettere su questo titolo, e non su chi ha dei fondamentali buoni ma è in una bolla speculativa. Forza Italia ha i numeri, ha i fondamentali; a livello nazionale e locale non sta però esprimendo il suo reale valore, mentre a Piacenza c'è una forza moderata che ha voglia di esprimersi ma in questo momento non trova la giusta collocazione».

«Sono convinto che a livello locale ci sia tanto lavoro da fare - ha sottolineato Pugni - ma che manchi entusiasmo e un effetto trascinante per risolvere la troppa conflittualità interna». E a tale proposito ha aggiunto: «C'è una gerarchia che va rispettata: la regola per far funzionare bene un partito è che sia ben organizzato, e che il meccanismo di delega decisionale passi dall'alto fino alla base. La voce deve essere unica: non può accadere che parli il tal consigliere comunale e che poi il rappresentante provinciale dica esattamente il contrario. Questo non è accettabile. La voce di forza Italia è quella del coordinatore. Le voci fuori dal coro in questo momento non ce le possiamo permettere se volgiamo essere credibili». 

Sul lavoro da fare Pugni ha un'idea chiara: «Bisognerà agganciare persone nuove, e soprattutto riaprire il dialogo con importanti figure produttive come Confindustria. Forza Italia non può perdere questo ruolo storicamente legato alle categorie produttive». 

«Abbiamo bisogno di gente come Pugni - ha aggiunto Paola Galvani - serio, capace, che si è distinto sia in ambito professionale che in questi cinque anni di consiglio comunale. Una persona che dia credibilità a questo partito che sta creando in modo costruttivo una nuova identità. La nostra casa accoglie persone moderate e liberali proprio come lui, stando vicino alle imprese e al mondo che produce. Il futuro? Portare avanti la ricostruzione di questa città iniziata da Patrizia Barbieri in questi cinque anni, ma che ha fatto due anni e mezzo di Pandemia: quindi tutto ciò che il comune di Piacenza ha imbastito in questi anni è rimasto per alcuni aspetti a livello embrionale, ma non certo per incapacità dell'amministrazione». 

Sulla questione delle divisioni interne è intervenuto poi anche il senatore Aimi: «Gli assessori Papamarenghi e Sgorbati hanno lavorato benissimo, questo è un dato di fatto. Ma raggiungere l'unità interna è il nostro obiettivo. Se faranno altre scelte con altre liste? Noi non siamo una caserma. Ma nemmeno un albergo da cui si entra e si esce a piacimento. A un chiarimento dovremo arrivarci, sperando che prevalga il buon senso. Questo non cambia comunque il nostro giudizio sul loro operato».
«Non è un caso - ha aggiunto al riguardo Paola Galvani - che i migliori esponenti della giunta Barbieri, gli assessori Papamarenghi e Sgorbati, arrivino dalle fila di Forza Italia. Persone con spessore e capacità politica, questa sarà la nostra prerogativa anche domani, cercando di capire gli spazi e le velleità di ciascuno. Per fortuna c'è ancora qualche mese per lavorare».

«La nostra porta è aperta a tutti, non abbiamo mai voluto prevaricare nessuno - ha aggiunto in conclusione Girometta - Stiamo lavorando sulle prossime amministrative, dobbiamo cercare di tenere dentro i liberali per far vincere Patrizia Barbieri».

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