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Sabato, 20 Aprile 2024
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Area Vasta, Lega Nord: «Piacenza penalizzata a vantaggio di Parma»

«Togliere potere ai territori: è solo questa la volontà che si nasconde dietro alla vuota denominazione di “area vasta” e al concetto di razionalizzazione dei servizi. Un disegno centralista, quello portato avanti dal governo Renzi, che si allinea con l’omologante progetto europeo che punta a togliere ai popoli qualunque forma di sovranità»

«Togliere potere ai territori: è solo questa la volontà che si nasconde dietro alla vuota denominazione di “area vasta” e al concetto di razionalizzazione dei servizi. Un disegno centralista, quello portato avanti dal governo Renzi, che si allinea con l’omologante progetto europeo che punta a togliere ai popoli qualunque forma di sovranità». È negativo il parere della segreteria provinciale della Lega Nord alla fusione di servizi e accorpamento di centri amministrativi tra la provincia di Piacenza e quelle di Parma e Reggio Emilia.

«Piacenza – sottolinea la segreteria del Carroccio - non solo sarà privata della propria storica amministrazione provinciale, ma dovrà rinunciare anche alla questura, all’ente fieristico, alla Camera di commercio, ai centri per l’impiego e subirà una riduzione della metà dell’organico dei vigili del fuoco. Senza contare i già avvenuti trasferimenti della centrale operativa del 118, considerata un’eccellenza a livello regionale, e le fusioni dei servizi di trasporto pubblico e gestione dei rifiuti. Appare evidente che da questa riorganizzazione, intesa come programma di riduzione degli sprechi che al tempo stesso ottimizzi i servizi, il Piacentino non avrà alcun tornaconto e i vantaggi ci saranno solo per la città di Parma. La ex capitale del ducato guadagnerà in termini di indotto e di nuove professionalità acquisite, mentre le famiglie e le aziende di Piacenza perderanno presidi e supporti strategici. Al momento nessuno infatti ha assicurato una qualsivoglia forma di beneficio fiscale per un territorio depredato dei suoi organismi, così come non abbiamo garanzie sullo stesso livello di efficienza dei servizi che verranno trasferiti. In un quadro di difficoltà economica, al quale si sommano una delinquenza senza precedenti e l’urgenza di ricostruire due valli, il Piacentino sarà gestito da amministratori lontani che, senza più alcun contatto con il territorio e le sue problematiche, rischiano di trasformarsi in rigidi burocrati. La scelta di defraudare Piacenza di qualunque presidio amministrativo e di sicurezza, concedendo maggiori poteri alla vicina città emiliana, potrebbe spiegarsi solo con la volontà della regione di contenere l’incapace classe politica targata Pd, oggi maggioritaria dalle nostre parti. Per limitare un danno se ne va a creare così uno maggiore che avrà ripercussioni rovinose per il nostro territorio».

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