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L'intervento / Castel San Giovanni

Asilo di Castello, il Pd: «Sessanta bimbi senza servizio, la Giunta non ha programmato»

Il circolo dem castellano: «Il sindaco Fontana scopre dopo 9 anni la lentezza della burocrazia? Servono risposte precise»

In merito alla vicenda della lunga lista d'attesa per le iscrizioni alla scuola materna di Castelsangiovanni, interviene il circolo del Partito Democratico.

«Quando si rischia di lasciare una sessantina di bambini senza un servizio fondamentale quale la scuola dell’infanzia, l’ultima cosa che ci si può permettere è di tacciare altri di essere degli sprovveduti. Servirebbero, invece, risposte precise e circostanziate e non fumose arringhe in cui generici provvedimenti si mischiano a rimpalli di responsabilità. L’Amministrazione è stata forse avveduta e previdente nel pensare che una struttura, di cui ad oggi non è ancora stata posata una pietra, potesse essere di qualche utilità per rispondere a un problema noto da, almeno 3 anni? Iter progettuale e tempi tecnici sono stati scoperti oggi? Che si intenda davvero spacciare questo per oculata programmazione spiega il pessimo stato in cui versa la città ormai da anni. Che la scuola materna è di competenza statale non serve essere sindaci per saperlo, servirebbe invece che chi amministra il Comune sentisse il dovere di anticipare i bisogni prima che divengano urgenze e, in questo modo, trovare le migliori soluzioni e non dei ripieghi. Un dovere imprescindibile specie quando si è in possesso delle informazioni necessarie in tempo utile, in questo caso demografiche e anagrafiche. Ma se dopo 9 anni nel ruolo di sindaco si scoprono oggi i tempi della burocrazia italiana evidentemente i problemi sono altri. Come spesso siamo stati abituati, l’Amministrazione Comunale tenta di rispondere ai bisogni delle famiglie, solo quando questi vengono denunciati su stampa o social. Se è vero che da tempo sta monitorando il problema allora l’Amministrazione avrà di certo già definito i locali destinati all'uso e la pianificazione dei tempi tecnici per l'adeguamento e la sistemazione. Può quindi renderli già noti alle famiglie? Si è poi sicuri di trovare per tempo enti privati che dispongano di personale con i titoli idonei per insegnare in una scuola dell'infanzia? Quando sarà pronto il bando di gara per affidare il servizio? O si aspettano i tempi di risposta del Provveditorato (non Ministero), con il rischio di dover poi affidare il servizio con urgenza; urgenza che significa maggiore spesa di denaro pubblico. Dubbi legittimi con cui respingiamo al mittente l'accusa di essere in malafede. Le risposte piccate che offendono e sminuiscono gli interlocutori definendoli sprovveduti, qualificano chi le fornisce al pari dell'opera amministrativa di questi anni».

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