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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Asp, Bocchi nuovo direttore: pronto il primo bando per 50 dipendenti

Novità in casa "Asp Città di Piacenza": dal 6 maggio il nuovo direttore generale, che affiancherà l'amministratore unico Marco Perini, sarà la dottoressa Cristiana Bocchi: domani intanto uscirà il primo bando per 50 operatori sanitari

Dal 6 maggio prossimo il nuovo direttore generale dell’Asp “Città di Piacenza” – l’azienda servizi alla persona che ha in gestione il Vittorio Emanuele e altri centri – sarà la dottoressa Cristiana Bocchi. Scadrà infatti in quella data l’incarico conferito due anni fa a Giorgio Prati. E nel frattempo l’Asp è pronta a ufficializzare il primo bando pubblico di assunzione per un anno. «La sostituzione di Prati – ha spiegato in una conferenza stampa al Vittorio Emanuele l’amministratore unico Marco Perini - non è dovuta a problemi di sfiducia del dottor Prati, che gode della massima stima, ma perché è un incarico che non può essere più rinnovato. Il posto viene assegnato alla dottoressa Cristiana Bocchi, dopo una selezione pubblica, pur non essendoci stato l’obbligo di procedere secondo questa modalità.  È un incarico fiduciario, potevamo fare una nomina diretta, si è però preferito - per un discorso di trasparenza - agire così e scegliere la soluzione migliore in base al merito». Tra i 15 candidati, sono emerse 4 professionalità, le uniche che potevano essere rispondenti alle esigenze di Asp. «Da qui la decisione di affidarci a Bocchi, che avrà un incarico triennale e dovrà misurarsi con una serie di problematiche piuttosto impegnative e pressanti in poco tempo. Dobbiamo infatti risanare l’ente dal punto di vista economico, un ente che ha subito 1,6 milioni di euro di disavanzo nel 2014».

La dottoressa Bocchi collabora da 15 anni con la struttura del “Vittorio Emanuele”, nel ruolo di responsabile dei servizi alla persona. «E’ la parte più significativa dell’Asp – sottolinea Perini – e si è pensato che la sua figura potesse garantire la massima efficienza per questo lavoro di risanamento e per gestire i servizi. La scelta è stata condivisa con l’Amministrazione Comunale. Oltretutto ci sarà un risparmio: il fatto che fosse già in organico, porterà a un risparmio di 30-40mila euro all’anno di compenso. Mettere insieme la mia figura di commercialista e la sua di conoscente dei servizi alla persona, può aiutare l’ente. Confidiamo in una collaborazione esterna del dottor Prati che a breve terminerà il suo incarico, dopo un anno e dieci mesi». «Sono contento della scelta fatta – ammette Prati, tutt’ora direttore - collaboratrice più vicina a me in questi mesi. È una scelta appropriata: c’è una sfida impegnativa, in due anni abbiamo fatto un discreto lavoro dal punto di vista gestionale. Mi hanno chiesto se posso collaborare gratuitamente, e lo farò. È stato un anno e mezzo vissuto pericolosamente: abbiamo cambiato gestione tre volte in poco tempo. Mi sono legato a questi servizi, è bello vedere 150 dipendenti – che diventeranno 200 – essere così attaccati al lavoro».

Cristiana Bocchi-2

«Ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata – ha esordito così Cristiana Bocchi, chiamata a dirigere l’Asp in un momento storico particolare, a poche settimane di distanza dall’ok dell’Amministrazione e del consiglio comunale sulla reinternalizzazione dei servizi del Vittorio Emanuele -. Sono arrivata in un momento difficile ma decisivo. Darò attuazione e concretezza agli obiettivi che mi verranno dati dall’amministratore unico. Conosco bene la struttura, cercherò di lavorare con le persone e per le persone. Vogliamo continuare ad erogare servizi di qualità e dare risposte emergenti al territorio. Ci sono molte aspettative, soprattutto sulla Casa Residenza per anziani, che vedrà la reinternalizzazione dei servizi». Il Vittorio Emanuele può ospitare 216 anziani, mentre l’Asp deve far fronte anche a 40 disabili, 20 minori stranieri, 40 disabili leggeri impegnati in attività lavorative, e attività di sensibilizzazione per i carcerati e per i disabili sul territorio.

Una struttura, il Vittorio Emanuele, che negli ultimi mesi era stato oggetto di diverse critiche da parte dei familiari degli ospiti anziani. «Sono state cose delicate – ricorda Prati – perché le lamentele emerse erano di utenti che non frequentavano il servizio pubblico. Noi ci siamo tenuti ai margini di questo. Specifichiamo che si trattava di due strutture diverse all’interno della stessa area: ciò ci metteva a disagio. Eravamo l’unica situazione in Emilia con due gestori diversi. I parenti hanno fatto confronti tra le assistenze ricevute dalla parte pubblica e da quella privata e hanno fatto segnalazioni».

La convivenza tra i due gestori era diventata insopportabile, ma come pensa l’Asp di non avere più a che fare con i pesanti disavanzi economici del recente passato? «Lo studio dell’Università di Reggio Emilia e Modena – sottolinea Prati – aveva proprio l’obiettivo di rivedere il risanamento dell’ente, indicandoci la strada. Vogliamo da una parte aumentare l’efficienza della struttura, nei costi, e dall’altro aumentare i ricavi, spalmando i costi fissi su un fatturato più ampio. La reinternalizzazione della “Cra” è un passaggio: ma non può essere l’unico elemento per il risanamento. Apriremo entro la fine del 2015 l’ala est del Vittorio Emanuele che non è stata ancora utilizzata (aumentando l’offerta per anziani di 22 posti), il Pio Ritiro Santa Chiara partirà entro la fine dell’anno (sarà dedicato alle donne in condizioni di disagio) e avremo a disposizione 21 alloggi ristrutturati per emergenze abitative (via Gaspare Landi)». Da qui arriveranno risorse per le casse dell’Asp.

E mentre l’Asp presenta il nuovo direttore generale, mercoledì 22 aprile uscirà il primo pubblico  per le operatrici socio sanitarie (50 persone). «Li ci sarà una normale selezione pubblica– precisa Prati - ma c’è l’intenzione di valorizzare chi si è formato qua. Dopo queste 50 assunzioni, passeremo ad assumere i tecnici della rianimazione, infermieri, fisioterapisti, animatori e coordinatori dei servizi, per un totale di 18 persone. Stiamo valutando le possibilità, per molti di questi dovremo ricorrere al lavoro interinale. Ma chi occupava questi ruoli, al contrario delle operatrici socio sanitarie, non faceva parte delle figure storiche della struttura. Sono persone delle cooperative assunte 4-5 mesi fa, non hanno diritti acquisiti». L’Asp si dice comunque sicura del buon esito dei concorsi. «Escluderei che ci fossero grossi problemi a tal proposito, c’è il nostro impegno per cercare di assumere i dipendenti delle cooperative. Poco fa avevamo un incontro con i sindacati. ».

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