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Il dibattito

Asp e "Vittorio Emanuele", tra la Giunta e l’amministratore Caperchione non c’è fiducia

Il vicesindaco Perini: «Abbia il coraggio di farsi da parte». Caperchione: «Non può revocarmi l’incarico l’Amministrazione». Trespidi: «La Giunta fa del cinema»

Non c’è più feeling (se mai c’è stato) tra l’Amministrazione Tarasconi e l’amministratore unico di Asp, Eugenio Caperchione. Per ora rimane al suo posto e il sindaco non ha la facoltà di rimuoverlo. «Mi devo togliere qualche sassolino dalla scarpa», ha esordito Caperchione, ascoltato nelle commissioni 1 e 3, perché «le discussioni politiche hanno agitato Asp e ci sono anche questioni personali che s’intrecciano».

L’Amministrazione gli ha chiesto, tramite il vicesindaco Marco Perini (che era il suo predecessore in quell’incarico) di farsi da parte, anticipando il termine del suo mandato. Rimane o non rimane? «Boh – risponde il diretto interessato, ma la Giunta non può mandare via l’amministratore. Perché devo andarmene, la mia carica non è fiduciaria, non c’è la necessità di uno spoil system», ha risposto in aula. Il dibattito nelle commissioni è stato acceso. Ad assistere la seduta, una trentina di lavoratrici del “Vittorio Emanuele”, la struttura che “Asp Città di Piacenza” (società al 94% del Comune capoluogo) ha in gestione, preoccupato per i conti economici e la stabilità della casa di riposo. 

lavoratori Asp Vittorio Emanuele-2

lavoratori operatori Asp Vittorio Emanuele-2

Caperchione – entrato nel ruolo nel dicembre 2019, due mesi prima del Covid - ha contestato l’operato del suo predecessore Perini, sottolineando le incongruenze tra il bilancio previsionale e il consuntivo del 2019. «Tra squilli di trombe si annunciò un pareggio di bilancio che poi non c’è mai stato. Emersero alcune spese dimenticate, voci di costo (come 225mila di un conguaglio di un vecchio contratto), affitti sovrastimati. Non ho ricevuto in eredità una società in pareggio, ma con una perdita di 330mila euro». La storia, poi, è nota. Il Covid ha messo in ginocchio la struttura e i suoi conti economici. Il Comune ha messo mano al portafoglio per ridurre a -600mila euro il rosso del 2020. «La stessa cosa è avvenuta in tutte le Asp dell’Emilia-Romagna. Ricordo inoltre che l’Asp piacentina ha registrato perdite negli anni precedenti al Covid coperti con 7 milioni di euro di suo patrimonio».

IL DIBATTITO

Angela Fugazza (Civica Tarasconi) si aspettava di ascoltare un piano di rientro dall’amministratore. Salvatore Scafuto (Pd) ha chiesto lumi sulle dichiarazioni di Caperchione sul «bluff del bilancio 2019». «Bilancio bluff? Il previsionale – ha dato una sua versione Cristiana Bocchi, direttrice Asp - è una stima in un particolare momento dell’anno. Su un bilancio di 15 milioni di euro, dimenticare 15mila euro di affitti ci può stare e possono subentrare tante cose in una gestione. Nel 2022 sta accadendo la stessa cosa: il bilancio previsionale ragiona come se il Covid fosse finito, invece ha avuto ancora un grande impatto sui nostri servizi, a prescindere dai rincari energetici e dall’inflazione. La perdita sarà maggiore anche nel consuntivo 2022. Ma non siamo di fronte a sbagli o artifizi contabili. Chi poteva pensare, inoltre, che le nostre utenze triplicassero in questi mesi?». «La vera discussione – ha preso la parola Stefano Cugini (ApP) - è confermare o meno l’amministratore. Altro che sassolini che si è tolto, sono dei macigni. Difficile ora lavorare in una situazione ambientale del genere». «L’audizione di Caperchione – è il parere di Federica Sgorbati (Civica Barbieri) - sembra un “branco”, non bella come situazione. L’amministratore non è stato fortunato, due mesi dopo la sua nomina è arrivata quasi la fine del mondo, con la pandemia. Asp fu uno dei primi a chiudere al pubblico».

IL VICESINDACO: «CAPERCHIONE SI FACCIA DA PARTE»

«Caperchione dice di non fare polemica e poi tira dei fendenti, lancia degli attacchi diretti alle persone». Ha bollato così Marco Perini, oggi vicesindaco, le esternazioni del suo successore all’Asp. «I bilanci di previsioni non sono delle “promesse”. Nella mia gestione mai venduto un fondo agricolo per colmare le perdite. Non mi sento in competizione con Caperchione, ricordiamoci che siamo tutti al servizio di Piacenza, della comunità, bisognerebbe avere il coraggio di farsi da parte, quando è il momento». «Ho solo replicato a degli attacchi – è la replica del diretto interessato -, la mia analisi sul 2019 era per sottolineare che “non esistono salvatori della patria”. Perini non ha venduto beni, ma ha usato plusvalenze per coprire le perdite».

TRESPIDI: «LA GIUNTA FA DEL CINEMA SULLE PARTECIPATE»

Massimo Trespidi (Civica Barbieri) ha difeso Caperchione. «Gli ultimi due amministratori hanno lavorato bene, in condizioni storiche diverse. Però la Giunta Barbieri non ha fatto “il cinema” che sta facendo quella attuale: Perini rimase fino al termine del suo mandato. Anzi, si sta facendo un cinema su tutte le partecipate, tranne quelle sulle quali c’era un accordo pre-elettorale. Caperchione legittimamente si è difeso, come farebbe chiunque. Vergognoso invece il modo con il quale si cerca di accompagnarlo alla porta. Perini arrivò al termine del suo mandato. Il clima sbagliato l’ha creato la Giunta. L’Asp di Piacenza non è stata la “pecora nera” emiliana ai tempi del Covid». Per Caperchione «un piano di rientro c’è, identico a quello dell’anno scorso, che vede l’intervento del socio Comune. E poi ci sono delle azioni nostre, per fare meglio del previsto».

IL SINDACO: «MANCA LA FIDUCIA NEI SUOI CONFRONTI»

Katia Tarasconi ha spiegato di aver convocato per il 3 agosto l’assemblea di Asp, chiedendo «se ci fossero idee per un piano di rientro delle perdite, ma non c’erano». «Conosco i problemi delle Asp di tutta la regione - ha aggiunto il sindaco - però come sindaco ho l’obbligo di chiedere al suo amministratore cosa pensa di fare, visto che si parla di un milione di euro di rosso quest’anno. Al 21 ottobre ho convocato un’altra assemblea per avere le informazioni. Ho fatto ciò che un sindaco fa quando c’è un problema». Il primo cittadino è preoccupato. «Al Vittorio Emanuele il problema è grande, basta parlare con le persone, a partire dall’organizzazione interna, oltre che per i conti economici. Se le infermiere vanno via dopo 15 anni, siamo preoccupati. Il branco contro Caperchione non c’è, la richiesta di un confronto pubblico con lui è arrivata dal centrodestra, ma la volontà di capire sì. Manca la fiducia, gliel’abbiamo detto personalmente, non sui giornali. Il sindaco non lo può revocare, lo può fare l’assemblea dei soci. Caperchione non può criticare pubblicamente l’ente che lo nomina, mette anche in crisi anche il buon nome del Vittorio Emanuele. Gli anziani lì sono curati bene, è un’eccellenza. Gli appetiti politici sulle nomine non li ho io, sono preoccupata solo dai conti economici e dallo stato di salute della struttura. Ho provato a trovare una quadra, ma non ci riusciamo».

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