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Pollastri (Pdl) e Cavalli (LN): "Bene la relazione di Marini, aiutare il made in Italy"

I consiglieri Pollastri (Pdl) e Cavalli (LN) all'assemblea provinciale di Coldiretti: "Fermo "no" agli Ogm, rintracciabilità del prodotto, filiera corta, valorizzazione delle produzioni tipiche sono le battaglie da portare avanti". E ancora: "Valorizzare la produzione italiana è dovere delle istituzioni"

"Ancora una volta Coldiretti ha dimostrato la sua forza, in una sala degli Arazzi gremita, forza di una categoria che ha nei valori cristiani e nell'amore per la terra punti saldi del proprio operare". È il commento del consigliere regionale leghista, Stefano Cavalli (nella foto nel mezzo insieme a Pollastri), a margine della 64esima assemblea dei Coltivatori diretti, ospitata questa mattina dal collegio Alberoni. "Fermo "no" agli Ogm - dice - rintracciabilità del prodotto, filiera corta, valorizzazione delle produzioni tipiche sono le battaglie che da sempre la Lega Nord porta avanti e che da anni condivide con Coldiretti. Detto questo vogliamo ascoltare e confrontarci con le istanze di tutte le associazioni, consapevoli che gli agricoltori sono un presidio fondamentale del territorio e una risorsa cardine per l'economia della nostra terra. Sarà mio impegno instaurare rapporti proficui e di profonda collaborazione con la categoria tutta, in un momento particolarmente difficile per il comparto. Vengo da una famiglia contadina e con profondo orgoglio mi piace ricordare la mia appartenenza".

POLLASTRI (PDL): "SOSTENERE L'ITALIA" - "Ho seguito con molto interesse la relazione del presidente nazionale e ne ho trovato interessanti spunti - aggiunte l'altro consigliere regionale Andrea Pollastri (Pdl) - per quella che sarà la mia attività in Regione su una materia delicata ed importante come quela dell'agricoltura, soprattutto per una provincia come quella di Piacenza che fa del gusto un elemento di marketing e della qualità dei suoi prodotti un biglietto da visita di primaria importanza. Concordo pienamente che valorizzare la produzione italiana, in particolare quella piacentina ed emiliano romagnola, sia un dovere delle istituzioni, troppo spesso arrendevoli verso una concorrenza estera senza regole e che fa del prezzo, non della qualità il nostro punto di forza. La Regione, grazie all'importante strumento costituito dal Piano di sviluppo rurale deve andare in questo senso: favorire la qualità, sostenere i nostri prodotti Dop, attraverso sostegni all'esportazione ma anche con campagne di sensibilizzazione al consumo interno partendo dalle scuole, andare incontro alle esigenze delle piccole imprese, soprattutto quelle di montagna. Su lattiero caseario, ortofrutticolo, cerealicolo e vitivinicolo, i settori di forza dell'agricoltura piacentina, non si deve abbassare la guardia ma si deve procedere senza indugio per diminuire il carico fiscale e burocratico e favorire il ricambio generazionale e gli investimenti".

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