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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Assenteisti in Comune, Trespidi: «Colpiti i pesci piccoli, non quelli grandi»

Il consigliere comunale del gruppo “Liberi”: «I dirigenti che dovevano controllare i 31 dipendenti pubblici per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio hanno ricevuto premi»

La battaglia tra Massimo Trespidi e i dirigenti del Comune di Piacenza prosegue. Il consigliere del gruppo “Liberi”, informato dalla stampa della richiesta di rinvio a giudizio di 31 dipendenti comunali per il caso dei “furbetti del cartellino” (il Comune di Piacenza ha chiesto di costituirsi parte civile), ha voluto ancora una volta polemizzare con il comportante dei dirigenti dell’ente, all’epoca dei fatti. E’ cominciata il 20 maggio davanti al giudice per l’udienza preliminare Fiammetta Modica, pm Antonio Colonna, la fase finale del processo che vede i dipendenti accusati, a vario titolo, di falso, truffa, ma anche peculato. I difensori, inoltre, hanno presentato eccezioni relative ad alcune notifiche. Il Comune, con l’avvocato Elena Vezzulli, si è costituita contro i dieci dipendenti licenziati (ma per uno è pendente un ricorso davanti al giudice del Lavoro) e contro l’imprenditore accusato di corruzione per alcuni lavori di asfaltatura di strade in città. «Se per 31 dipendenti pubblici è stato richiesto il rinvio a giudizio – ha dichiarato Trespidi durante la seduta di Consiglio comunale del 20 maggio - vuol dire che è stato carente il controllo su di loro. Se non erano a lavorare, vuol dire che i dirigenti comunali non hanno lavorato bene. Chi doveva esercitare quel controllo nel 2016 e nel 2017 ha pure ricevuto una indennità di risultato per il lavoro svolto. È paradossale e farsesco tutto ciò. Si colpiscono sempre i pesci piccoli e non quelli grandi. È ora di intervenire anche sui dirigenti».

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