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Mercoledì, 4 Ottobre 2023
L'intervista

«I giudizi sul nostro operato in merito a supermercati e cemento dopo il Pug»

Dopo l’intervento e la precisazione di Rabuffi, parla l’assessore all’urbanistica Fantini: «Incredula e stupita dalle sue parole. Gli accordi operativi interventi ereditati che fino ad oggi non si potevano fermare, il Consiglio poi deciderà»

In aula ha incassato la solidarietà e il sostegno di fette della maggioranza e del sindaco Katia Tarasconi. Ma, fino ad adesso, Adriana Fantini, assessore all’urbanistica, non aveva ancora replicato direttamente alle parole espresse dal consigliere Luigi Rabuffi (“Alternativa per Piacenza”), che l’ha definita una «ultrà della cementificazione», «che potrebbe essere stipendiata dai privati», ovvero le società che hanno presentato i progetti urbanistici attualmente depositati in Comune.

  • Assessore Fantini, è stata “tirata in ballo” durante l’ultima seduta di Consiglio comunale e non ha replicato.

Ovviamente ci tengo a precisare che non sono “al soldo” di nessuno. Le parole che ho sentito in aula mi hanno veramente lasciata incredula, sono rimasta spiazzata. Parole che insinuano un sospetto che fa molto male alla politica, mi hanno lasciata stupita.

  • Rabuffi ha parlato di un suo «entusiasmo» nei confronti di questi interventi urbanistici che verranno vagliati dal Consiglio comunale. Inoltre questa sarebbe «la Giunta del cemento».

Non so dove abbia sentito il mio entusiasmo per questi interventi privati. Ogni qual volta che un giornalista mi fa una domanda preciso sempre che sono interventi che abbiamo ereditato e che non abbiamo potuto fermare, perché sono iter che seguono una normativa in vigore, rispetto alla quale non abbiamo - in Giunta - approvato i progetti, ma dato l’ok al loro deposito. L’aula dove si deciderà tutto è quella del Consiglio comunale.

  • L’Amministrazione ha intenzione di approvare tutti questi progetti, trasmettendo alla maggioranza questa indicazione?

Non so da quali fonti si possa evincere questa cosa. È risaputo che tra la nostra Amministrazione e la maggioranza c’è un lavoro corposo, ci si confronta moltissimo per ascoltare tutte le sensibilità. Dialoghiamo tanto, qualcuno potrebbe pensare che possano sorgere delle spaccature, proprio perché il confronto è costante e la volontà di condividere le attività degli assessorati è alta, tanto che facciamo un numero di incontri “senza precedenti”.  

  • Uscendo dal recinto di “Alternativa per Piacenza”, anche molti piacentini che vi hanno votato (e che hanno votato il centrodestra) non vogliono più nuove strutture dedicate alla grande distribuzione. È una richiesta, pare, abbastanza trasversale.

La nostra visione sulla presenza di strutture commerciali di medie e grandi dimensioni, piuttosto che la nostra attenzione all’ambiente, si leggeranno, nero su bianco, su quello che scriveremo nel Pug. Purtroppo l’urbanistica ha tempi lunghi. Quello che i nostri concittadini vedono ora, risponde al Psc vigente, che non possiamo fermare. Quando si parla del supermercato dell’ex Manifattura Tabacchi (ora in fase avanzata di costruzione, nda) tutto l’iter risponde ad una normativa precedente. Così come gli attuali accordi operativi del quale si sta discutendo, stanno seguendo un iter dei Pua, diventati poi, appunto, accordi operativi, dei quali noi oggi portiamo avanti una procedura in modo corretto. L’Amministrazione precedente aveva tentato di fermarli, utilizzando la moratoria, ma non c’è riuscita. I termini di quella moratoria sono scaduti quando non eravamo ancora stati eletti. Il giudizio sul mio essere un “ultrà” della cementificazione e sulla nostra politica sui supermercati si leggerà nel Pug. Con l’assessore al commercio Simone Fornasari si sta lavorando da mesi su questo, si sta facendo una ricerca d’analisi sul commercio cittadino. Poi i cittadini potranno valutare la coerenza della nostra politica.

  • Perché allora le minoranze insistono nell’etichettarvi come l’Amministrazione dei supermercati e del cemento? Che idea si è fatta?

Un politico esperto come Luigi Rabuffi non poteva non sapere che una frase del genere, detta in Consiglio comunale, parla alla pancia delle persone. Infatti si sono subito scatenati gli “haters” sui social. Il nostro modo di parlare ci qualifica come politici e a giudicare da questo caso per forza le persone si stancano di andare a votare o seguire la politica. Bisogna tornare ad avere un linguaggio diverso, entrando nei temi, anche quelli più complessi.

Adriana Fantini-17

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