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Astrazeneca, i timori di Bonaccini: «Questi stop aumentano il rischio di sfiducia»

Il governatore: «Bisogna fidarsi della scienza». Ad Ema e Aifa chiede un messaggio definitivo e chiaro sul vaccino sviluppato a Oxford

“Questi stop aumentano il rischio di sfiducia nella vaccinazione, in questo caso di Astrazeneca". L'allarme è di Stefano Bonaccini, che invita a "fidarsi della scienza". Ma il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni invita le agenzie del farmaco, Ema ed Aifa, a dare un "messaggio definitivo e chiaro" sul vaccino sviluppato a Oxford, "proprio per fugare i dubbi e per evitare che ci siano preoccupazioni, peraltro legittime". In ogni caso, assicura Bonaccini, "noi non fermiamo le prenotazioni, perché con Astrazeneca o meno le persone verranno vaccinate".

La speranza è che "si riparta immediatamente, altrimenti Astrazeneca dovrà essere sostituito da altri vaccini". "Ci auguriamo - dice ancora il governatore - che al più presto, nelle prossime ore Ema dica una parola definitiva su questa questione e che siano parole definitive e rassicuranti". Bonaccini ha parlato lunedì di questo con ministro della Salute Roberto Speranza. "Credo che chiunque abbia voglia di uscire il prima possibile da questa pandemia si augura che ci siano più vaccini possibili a disposizione e che siano sicuri. In ogni caso senza vaccino non usciremmo da una pandemia che ha già fatto troppi morti".

Per Bonaccini, al tempo stesso, i cittadini "hanno bisogno di chiarezza e certezze, la campagna vaccinale non può permettersi ulteriori ritardi e, allo stesso tempo, va ovviamente garantita la massima sicurezza". A margine della visita, Bonaccini ha sottolineato anche i numeri positivi avuti ieri nel primo giorno di prenotazioni dedicate agli over 75. "In una sola giornata si sono prenotate circa 90mila donne e uomini, una cifra enorme - evidenzia il presidente regionale - che segnala quanto qui ci sia una capacità organizzativa formidabile. Qualcuno avrà fatto fatica a trovare la linea non intasata- concede- ma se 90mila persone hanno prenotato vuol dire che le cose funzionano".

(fonte Dire)

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