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«Aumentare la tassa di soggiorno è l’anti-marketing per Piacenza»

I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia: «Dopo la partenza del mercato Fivi un altro duro colpo all’attrattività del territorio»

«È proprio il caso di dirlo: dopo il danno, anche la beffa. Piacenza perde il mercato Fivi (la fiera dei vignaioli indipendenti) ed il sindaco “reagisce” con un “asso nella manica” (e che asso…?): aumentare del 50% la tassa di soggiorno». Così intervengono Nicola Domeneghetti, Sara Soresi e Gloria Zanardi del gruppo Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale. «Dopo aver svilito il territorio (di cui è prima cittadina) – lamentando scarsa ricettività alberghiera e spazi fieristici ridotti come cause della perdita del Fivi – il Sindaco (non contenta) ben ha pensato di infliggere un ulteriore duro colpo  all’attrattività della nostra (ormai) povera Piacenza, decidendo di aumentare pesantemente la tassa di soggiorno».

«È ancora vivo – aggiungono Domeneghetti, Soresi e Zanardi – il ricordo dei Sindaci della riviera romagnola che la scorsa estate si immergevano nelle acque dell’Adriatico mentre infuriava la polemica sulla presenza di batteri fecali ed enterococchi che determinarono la non balneabilità di 30 km di costa adriatica. A Piacenza, invece, il sindaco semplicemente (e comodamente) si autoassolve, sostenendo che l’Amministrazione ha fatto di tutto per trattenere la fiera dei vignaioli indipendenti e scaricando, di fatto, sulla città, la responsabilità di questa perdita». «L’aumento della tassa di soggiorno, in questo momento – proseguono i consiglieri – è uno strumento di  anti marketing territoriale che, abbinato alle improvvide dichiarazioni del sindaco sulla scarsa ricettività alberghiera  (che vanta, invece, 8350 posti letto con un tasso di occupazione medio annuale di poco superiore  al 50%) e sui presunti insufficienti spazi fieristici (mettendo così ad alto rischio fiere vitali per Piacenza Expo quali Geofluid e Gis),  può avere effetti devastanti sull’attrattività del nostro territorio». «Anziché aumentare le tasse – concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia – solo perché anche altri Comuni lo fanno (non si capisce perché si debbano rincorrere i cattivi esempi?), si pensi piuttosto a trovare ispirazione da alcune iniziative volte a contrastare l’abusivismo delle strutture ricettive senza vessare ulteriormente chi già diligentemente assolve al proprio dovere contributivo». 

Nicola Domeneghetti, Sara Soresi e Gloria Zanardi-3

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