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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Passa la variazione di bilancio in Provincia: "Cambiare rotta su Tempi"

Variazione di assestamento generale al bilancio di previsione 2009 oggi in Consiglio provinciale. Astenuta l'opposizione, vota "sì" compatto il centrodestra. 250mila euro sono per Tempi, e si scatena la discussione. Il presidente Trespidi: "Basta autobus che girano vuoti, occorre una razionalizzazione"

L'assessore al Bilancio Paolo Passoni (Bilancio) ha illustrato questo pomeriggio in Consiglio provinciale la variazione di assestamento generale al bilancio di previsione 2009 della Provincia. Si segnalano il calo considerevole degli introiti dall'imposta provinciale per la trascrizione e l'iscrizione dei veicoli nel pubblico registro e dall'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile dei veicoli.

Se queste forti riduzioni si ripetessero, "sarà opportuno vagliare con attenzione l'attivazione di nuove spese ed in particolare gli eventuali impieghi del fondo di riserva". La manovra è passata con l'astensione della minoranza e il "sì" del centrodestra. 

LA PROVINCIA DECIDA PER TEMPI - Grazie all'avanzo di spesa vengono finanziati interventi per ripianare il deficit di Tempi (250mila euro), interventi sulla viabilità di montagna, per 158mila euro, trasferimenti per cofinanziamenti a favore di enti locali, per 100mila euro. Proprio sull'azienda di trasporto pubblico, in perenne crisi, si è incentrato il dibattito. Passoni si chiede se la Provincia non debba chiedere al Comune una maggiore "partecipazione" sulla gestione di Tempi: "La Provincia ha il 40%, non il 2% - dice -, e una maggiore partecipazione alla vita di Tempi sarebbe auspicabile".

UN BADGE ANTI-FURBI - Dosi (Lega Nord) chiede che possa essere mettere sui pullman una sorta di "tornello", con un badge, per evitare i furbetti che non pagano il biglietto. Anch'egli ritiene che la "Provincia non sia mai ascoltata", nè "nei cambiamenti di linee nè nelle decisioni economiche". E l'esponente del Carroccio chiede che "il CdA di Tempi lasci il mandato a Comune e Provincia, che si siedano intorno a un tavolo e decidano il da farsi". 

BASTA AUTOBUS VUOTI - Interviene anche il presidente Massimo Trespidi: "Noi abbiamo dimostrato senso di responsabilità istituzionale mettendo a disposizione fondi per ripianare parte del deficit, ma sulla situazione dell'azienda occorre un'approfondita riflessione. Occorre una razionalizzazione: è quanto il Comune di Piacenza ha già fatto, è quanto la Provincia, nel precedente mandato, non ha fatto - dice -. Noi ci assumiamo la responsabilità politica di farla. E' ora di finirla di far girare per la provincia degli autobus vuoti".
  Trespidi: "Su Tempi occorre una profonda riflessione: basta ad autobus che girano vuoti e in perenne perdita"  

POLTRONE
- "Questo - continua il presidente - si chiama spreco di denaro pubblico, spreco di denaro messo a disposizione dai cittadini. Occorre pensare a scelte alternative. La giunta Trespidi non punta alle poltrone di Tempi, vuole esclusivamente contenere il deficit dell'azienda in limiti fisiologici. Questa variazione è un primo passo verso il bilancio preventivo 2010 della Provincia, che approveremo entro fine anno e che sarà il primo bilancio deciso dalla nuova Amministrazione della provincia". 

POLEMICA - Nelle comunicazioni iniziali è il lavoro il tema principale di discussione. Cattanei (Pdl), pur segnalando la situazione di grossa difficoltà di alcune aziende piacentine, indica come, sostanzialmente, le banche piacentine stanno aiutando gli imprenditori. Parlano di lavoro anche Cavalli (Lega Nord) e Speroni (Scelgo Boiardi). Polemica tra Boiardi (Nuovo Ulivo) e Foti (Pdl): quest'ultimo regala all'ex presidente della Provincia un tomo di diritto parlamentare.

BENE LE BANCHE LOCALI - Per Trespidi, il sistema bancario piacentino, invece, "non ha comportamenti sempre univoci". "Gli istituti di credito locali - dice - si stanno spendendo per aiutare le imprese in crisi; i grandi gruppi stanno d'altro lato facendo altri ragionamenti". "La Provincia - prosegue - deve fare l'appello per vedere chi ci sta, per muoversi con molta energia per poter affrontare con reciproco aiuto e sostegno questa fase critica che stiamo vivendo". "Sono gli istituti di credito del territorio - conclude - a mantenere qui i profitti e fare in modo che le aziende possano essere aiutate".

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