Azione: «Da rimodulare la riduzione dell’Imu voluta dalla Giunta»
Il movimento di Calenda interviene sulla decisione della Giunta Barbieri di scontare l’Imu ad alcune categorie
Il comitato promotore per la provincia di Piacenza del partito Azione prende una ferma posizione nei confronti della delibera 205/2021 del Comune di Piacenza, con la quale si attua una riduzione, «marginale ma simbolicamente rilevante» alle percentuali di imposizione Imu per alcune categorie di contribuenti.
«Il Comune – rileva “Azione”, movimento politico rappresentato a livello nazionale da Carlo Calenda - ricorda le due agevolazioni fiscali già attuate negli ultimi mesi che riguardano il blocco del previsto aumento dell’addizionale comunale Irpef e la riduzione della tassa sui rifiuti per alcune categorie di esercenti; si dà quindi atto alla Giunta del valore sia effettivo che simbolico dei due provvedimenti».
«Azione porta invece un deciso rilevo critico agli interventi di riduzione delle aliquote Imu per alcune categorie di contribuenti, annunciati per il 2021 e per i 2 anni successivi. Si tratta di tre provvedimenti che, lo ricordiamo, riguardano una riduzione dell’aliquota Imu per tutti gli immobili residenziali affittati, una riduzione dell’Imu per i nuovi insediamenti industriali, artigianali e di servizio, inclusa quindi la logistica, e un terzo provvedimento di riduzione dell’Imu per i fabbricati industriali e artigianali esistenti per i quali sia prevista o già attuata ristrutturazione per agevolarne l’utilizzo. Azione ritiene che solo questo ultimo provvedimento possa essere considerato degno di plauso andando infatti nel senso di un riutilizzo di volumetrie esistenti e conseguentemente della riduzione dell’aumento tendenziale del consumo di suolo.»
«Piacenza in Azione ritiene invece che risultino del tutto inopportuni i primi due provvedimenti annunciati, soprattutto se si considera il contesto di profonda crisi che anche nella nostra città si preannuncia a causa della pandemia; ciò, con ogni probabilità, porterà alla chiusura di numerose attività con conseguente perdita del posto di lavoro per numerosi nostri concittadini quando il governo dovrà sbloccare i licenziamenti. Inevitabilmente tale contesto aggraverà i conti del comune che sarà allora chiamato a supportare le difficoltà dei cittadini, soprattutto quelli in maggiore difficoltà finanziaria».
«Alla luce di ciò una riduzione lineare dell’Imu a tutti i proprietari di casa che abbiano locato la loro proprietà con qualsiasi tipo di contratto è, a nostro parere, un errore. L’agevolazione prevista, lo ricordiamo, si applica in maniera indiscriminata a beneficio di tutti i proprietari indipendentemente dal tipo di abitazione (potrebbe trattarsi anche di locali di lusso con canoni di locazione molto alti), dalla situazione locativa, e dal numero di immobili posseduti. Azione chiede alla Giunta di rivedere tale provvedimento trasformandolo in un intervento più selettivo indirizzato magari a quei proprietari che, vista la situazione di precarietà dovuta alla pandemia, avessero concesso riduzioni o dilazioni nel canone di affitto, oppure a quei proprietari i cui inquilini risultassero morosi a causa di perdita di reddito per la situazione sanitaria e comunque indirizzare le agevolazioni ad un sollievo socialmente rilevante, distribuito in maniera selettiva sulle categorie in sofferenza anche per questa crisi sanitaria».
«Assolutamente da bocciare invece l’intervento previsto sulle attività industriali, artigianali e logistiche di nuovo insediamento, tanto più che questa agevolazione è prevista per il 2021 e per i 3 anni successivi anziché due, probabilmente in modo da includere senza meno tutte le nuove lottizzazioni previste nei prossimi anni. Tale agevolazione andrebbe a nostro avviso cancellata od eventualmente rimodulata considerandola valida esclusivamente per i nuovi insediamenti di attività industriali ed artigianali con espressa esclusione per la logistica. Infatti, nel modo in cui è stata concepita si rivela come una ulteriore agevolazione per insediamenti caratterizzati da grande consumo di suolo e basso impatto su nuova occupazione; nient’altro che un ulteriore omaggio alla grande proprietà immobiliare, spesso gruppi finanziari di rilevanza nazionale od europea che riteniamo non abbiano bisogno del contributo dei cittadini di Piacenza. Rileviamo inoltre che gli immobili di categoria D posseduti e/o concessi alle Onlus sono rimasti invece alla uguale percentuale del 2020 cioè 0,86%, la giunta agevola la grande proprietà e dimentica le associazioni di rilevanza sociale. Piacenza in Azione auspica e chiede con vero spirito liberale, una revisione urgente di questi due provvedimenti»