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Barbieri (Centrodestra): «Cultura e turismo, dalla sinistra tante parole e pochi fatti»

Il candidato del centrodestra attacca: "Tante promesse dall'Amministrazione che ha gestito male questi temi"

“Sono 15 anni che chi amministra questa città si riempie la bocca di parole come promozione, turismo e marketing territoriale, senza evidentemente conoscerne il significato. L’ennesima dimostrazione è arrivata il primo maggio, quando in un formidabile corto circuito di errate informazioni e scarso rispetto per i piacentini e per i turisti, da un lato, veniva segnalata in internet la chiusura dei Musei Civici di Palazzo Farnese per l’intera giornata, mentre gli stessi risultavano in realtà aperti e dall’altro lato, invece, rimaneva chiusa la Galleria Ricci Oddi così come indicato sul sito. E’ questo il sintomo di una carenza di attenzione verso i visitatori, che è imputabile solo e soltanto alla superficialità che l’Amministrazione di sinistra usa, e ha usato in questi anni, nella gestione della promozione della città e delle sue eccellenze artistiche, storiche e culturali, pur riempiendosi la bocca di tante promesse”. La denuncia arriva da Patrizia Barbieri (Centrodestra), che prosegue: “Organizzare degli eventi e poi non fornirgli adeguato sostegno, risulta più controproducente che farli. Sono tanti i disservizi che vengono evidenziati, sia per quanto riguarda la carenza di indicazioni turistiche, a partire dai parcheggi o dai ristoranti aperti in città, fino a questo grossolano errore sulle comunicazioni di apertura dei musei”.

“I costi dei Musei di Piacenza – ha concluso la portacolori del centrodestra, citando gli interventi in tal senso di Paolo Garetti, ricandidato al consiglio comunale nella lista civica Prima Piacenza a sostegno di Patrizia Barbieri – sono coperti da biglietti di ingresso e da altre entrate derivante dalle loro attività per poco più del 4%. Questo significa che per ogni 100 euro spesi per i Musei dall’Amministrazione, solo 4 rientrano dalla gestione degli stessi. E questo evidente squilibrio è figlio di una cattiva gestione che si evidenzia anche nelle piccole cose come l’errata comunicazione agli utenti, piacentini o turisti che siano”.

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