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Barbieri: «Monitoreremo i decessi in ogni comune»

I sindaci vogliono vederci chiaro: «C’è la necessità di una valutazione scientifica sui dati per essere interpretati statisticamente»

Disparità evidenti tra i numeri annunciati dalla Regione Emilia-Romagna e quelli dell’Istat, i sindaci vogliono vederci chiaro. A spiegarlo è il primo cittadino di Piacenza e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, che ha inviato un messaggio ai piacentini al riguardo dai suoi canali social.

«Dall’inizio di questa crisi – spiega Barbieri - ho scelto di utilizzare questo canale per comunicare con tutti voi nella massima trasparenza, in modo sincero e diretto, rendendovi partecipi giorno per giorno di tutto quello che stava accadendo. Come ognuno di voi potrà immaginare, in queste settimane abbiamo dedicato tutte le energie a mettere in atto le azioni necessarie a fermare il contagio e a salvare il più alto numero di vite possibile. Abbiamo fatto del nostro meglio per gestire anche tutti i problemi correlati all’epidemia, da quelli di natura economica, a quelli sociali, senza mai dimenticare il dolore che la nostra comunità sta provando. Per me è sempre stata una priorità anche informarvi, fare chiarezza sui decreti, tentare di infondervi coraggio».

«Mi sembra giusto, quindi, farvi sapere che noi sindaci del territorio abbiamo posto in essere tutte le verifiche possibili per monitorare i decessi in ogni comune, facendo le debite comparazioni con analoghi periodi degli anni precedenti. La complessità del momento (ci sono Comuni con il personale in malattia e altre difficoltà che potrete certamente comprendere) ci porta ad avere dati incompleti, ma in ogni caso l’analisi mostra già alcune evidenze. Per esempio il mese di marzo 2020, in relazione alla verifica territoriale fino ad oggi effettuata, registra una mortalità di gran lunga superiore rispetto alla media dei decessi dei due anni precedenti maggiorata del numero dei deceduti di quest'anno certificati come riconducibili a Covid-19. È evidente che la nostra analisi (che ripeto non è ancora completa) si basa solo sui dati anagrafici; tuttavia, a nostro avviso, si impone sin da ora la necessità di una valutazione scientifica affinché questi dati possano essere interpretati statisticamente. Per questo abbiamo inviato l’analisi all’Ausl e chiesto una verifica anche alla luce degli ulteriori elementi che potremo acquisire nei prossimi giorni».

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