Barbieri: «Adesso questioni urgenti, non si distrugga il lavoro fatto finora»
Prime schermaglie in Consiglio, ApP indica le priorità, chiede alla Giunta di dimostrare un cambio di rotta e «che non ci siano interessi personali». Sforza: «Per me non esiste maggioranza né opposizione». Il dibattito
«La campagna elettorale è finita». Lo hanno subito detto entrambe le protagoniste del ballottaggio di un mese fa, il sindaco Katia Tarasconi e l’ex Patrizia Barbieri. Però gli echi di questa campagna (e anche i cinque anni precedenti) si sono fatti sentire eccome in aula.
La prima seduta di Consiglio comunale - che ha visto l’elezione di Paola Gazzolo allo scranno più alto – ha riservato i primi assaggi di “bagarre” tra la nuova, nuovissima maggioranza (pochi i volti già noti a Palazzo Mercanti) e l’opposizione, composta dal centrodestra, ma anche dalla sinistra di Alternativa per Piacenza e dai Liberali Piacentini. Nonostante il caldo torrido che ha costretto ad utilizzare ventagli e bere molti bicchieri d’acqua, il clima cordiale e rispettoso ha comunque presentato e messo sul tavolo alcune questioni spinose.
Tutte positive, in apertura, le premesse dei consiglieri, a partire da Barbieri, che ha garantito «un’opposizione responsabile, con spirito collaborativo». Anche perché ci sono già «partite urgenti da affrontare, situazioni al culmine», come, ad esempio, la Pertite: «il protocollo del Ministero della Difesa per il trasferimento della pista di prova carrarmati è pronto, ma non è stato inviato da Roma al Comune perché c’era la campagna elettorale». Poi, vi è anche la precaria situazione economica dettata dall’inflazione, che corrode la stabilità delle famiglie.
Da Corrado Sforza Fogliani (Liberali), che si è autodefinito il «vero consigliere anziano», anche qualcosa in più di un’opposizione responsabile: «per me non esistono maggioranza e opposizione. Voterò di volta in volta ogni singolo atto secondo il mio pensiero», ha espresso.
Luigi Rabuffi (ApP) ha rivolto un pensiero a tre consiglieri comunali di ieri. Il compianto Nelio Pavesi (Lega, scomparso a causa del Covid nel 2020), Tommaso Foti (Fd’I, «che ho sempre combattuto, dal quale ho imparato molto e che è stato ingiustamente attaccato duramente da Roberto Reggi») e Sergio Dagnino (5 Stelle, non eletto, «per me un fratello»).
Dopo aver sottolineato il grande astensionismo delle Amministrative («dettato soprattutto dalla mancanza di credibilità dei politici»), è passato all’attacco, parlando già di «interessi personali e familiari che riguardano la Giunta, letti sui social. Speriamo che vengano allontanati dai fatti».
Rabuffi ha invitato anche Tarasconi a «dare una risposta ai 518 piacentini che hanno sottoscritto una petizione contro il dehor di piazzetta Plebiscito: il sindaco ha pure diffidato una di loro». Poi, bordate anche a chi ha amministrato fino a giugno, ovvero il centrodestra. «Veniamo da una stagione della caccia all’untore, dove c’era sempre qualche responsabile delle colpe della politica. Ora speriamo in un cambio di rotta, dopo una destra intollerante e divisiva. Piacenza deve tornare a essere libera dalla mafia, aperta, inclusiva. Non solo con l’apertura del portone di palazzo Mercanti. Via i parcheggi abusivi in piazza Cavalli e le barriere divisorie sulle panchine nei parchi».
BARBIERI: «NON DISTRUGGETE IL LAVORO FATTO»
Tesi, quella di Rabuffi sull’astensionismo, non condivisa da Barbieri. «Comunque l’Amministrazione che ho avuto l’onore di portare avanti – ha sottolineato l’ex primo cittadino, venendo al dunque - non aveva rapporti con i “poteri forti”. Abbiamo ottenuto più di 90 milioni di euro dal Pnrr, garantito un avanzo, gestito il Covid. Ora i piacentini hanno deciso che altri debbano guidare la città. Giusto così – ha detto rivolgendosi alla maggioranza - però ora curate tutte queste partite, che non possono essere perdute. Non distruggete il lavoro che è stato fatto. Ed è ora di fare chiarezza sull’area dell’ospedale. Lì si gioca il futuro e la sanità di Piacenza». Il discorso si è fatto ancora più politico. «Su piazza Casali arrivano già adesso risposte diverse dall’Amministrazione rispetto alla campagna elettorale. Prima era stato detto che non si dovevano spostare, ora fate i conti con il Bando Periferie».
Massimo Trespidi, eletto per la quinta volta a Palazzo Mercanti, ha voluto essere pratico. «Misureremo gli assessori – ha detto il rappresentante della civica Barbieri - per quello che fanno, con gli atti amministrativi, non con le parole. La nostra opposizione dipenderà da come governerete, a partire dalla prima variazione di bilancio».
CUGINI: «ECCO COSA BISOGNA FARE SUBITO»
Alternativa per Piacenza, già alla prima seduta, ha polemizzato sia con chi amministrativa prima che con chi si accinge a farlo ora. «Tarasconi faccia tesoro – è il pensiero di Stefano Cugini – di quello che è successo nel 2017: la destra fece proprio il contrario. Nel primo anno e mezzo ha abbattuto tutto quello che era stato fatto. Noi faremo un’opposizione competente sui contenuti». In seguito l’ex candidato sindaco ha fatto la sua lista di priorità. «Siamo curiosi anche noi sul destino dell’ospedale, condividiamo le perplessità sull’area scelta in precedenza. E risolviamo una volta per tutte il trasferimento della pista di prova carrarmati per liberare la Pertite: usiamo i soldi dell’avanzo amministrativo per farlo. E c’è un livello di tensione alto sulle liste d’attesa sanitarie: occorre fare qualcosa. E si riaprano i cancelli dei Giardini Margherita, non c’è alcuna ragione di ordine pubblico che giustifichi una chiusura del genere».
«Poteri forti? Magari ci fossero», ha scherzato Sforza Fogliani, continuando il duello della campagna elettorale con Barbieri. «Si sarebbero visti per difendere il cartello di Piacenza Nord. La città comunque non è il centro del mondo, l’astensionismo c’è stato ovunque. La vicina Parma ne ha avuto di più. E c’è astensione quando i cittadini pensano che tutti i politici dicano le stesse cose, non notano differenze, anche perché destra e sinistra si assomigliano».
INFANTINO: «QUI IL CAMPO LARGO PROGRESSISTA»
«Cura, inclusione, attenzione alle fragilità», sono i tre capisaldi della campagna del centrosinistra, secondo il neo consigliere Boris Infantino (Pc Coraggiosa) e che saranno la bussola dell’azione amministrativa di un «campo largo progressista». Per Gloria Zanardi (Fd’I), invece, «non è affatto vero che destra e sinistra si assomigliano». Federica Sgorbati (Civica per Barbieri) ha rivendicato la «fierezza di aver fatto l’assessore ai servizi sociali nella Giunta precedente».
ZANDONELLA: «SARO’ ATTENTO SUL FRONTE SICUREZZA»
Ha fatto un po’ di autocritica sul risultato leghista (meno sull’operato della Giunta Barbieri) il suo unico rappresentante, Luca Zandonella, ex assessore alla sicurezza e alle politiche giovanili. «Non abbiamo soddisfatto a pieno i nostri elettori. Facciamo autocritica, c’è un momento di difficoltà e di riflessione nel partito, poi ci riproporremo in futuro. E come centrodestra per ripresentarsi in modo forte bisognerà essere meno litigiosi ed in certi momenti meno adagiati a posizioni politicamente corrette: un centrodestra che parla chiaro ed è unito viene premiato nelle urne. Qua dentro terrò l’attenzione alta sulla sicurezza. Sui Giardini Margherita è stato fatto un grande lavoro, fino al 2017-2018 molte cose negative sono capitate nel quartiere, poi i problemi sono calati. Non è tutto merito dei cancelli chiusi, ma quella decisione fu presa con la Questura».
FD’I: «SULL’OSPEDALE BATTAGLIEREMO»
«Abbiamo perso le elezioni – è stata l’analisi di Sara Soresi - ma Fd’I è il primo partito del centrodestra, ha fatto un buon risultato, siamo in crescita, 5% in più rispetto al 2017. È stata premiata la coerenza, ringrazio l’impegno di tutti i candidati nella nostra lista». «Già – ha concluso Nicola Domeneghetti (Fd’I) -, la campagna elettorale è finita, ora dobbiamo tutti lavorare per il bene della città. Ricordiamoci sempre che il sindaco non è stato votato dall’80% dei piacentini. E spero che chiarisca cosa intende fare sulle tasse, è stata ambigua in questi mesi. Noi comunque battaglieremo e difenderemo la scelta dell’area dell’ospedale».