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Verso il ballottaggio

Primo confronto Barbieri-Tarasconi: «Ecco cosa faremo per le imprese»

Le due candidate sindaco sul palco dell'assemblea annuale di Confapi. La sfidante: «Tutta la città necessita interventi». Il sindaco uscente: «Per come l'abbiamo ereditata non è bastato fare tanto»

Fair play, toni moderati ma poco botta e risposta hanno caratterizzato il primo confronto in pubblico tra le due candidate sindaco Patrizia Barbieri e Katia Tarasconi. L'occasione è stata l'assemblea annuale di Confapi che si è tenuta nella ex chiesa di Sant'Agostino sullo stradone Farnese. Le due candidate, che si sfideranno al ballottaggio fra poco più di dieci giorni, hanno risposto alle domande del giornalista Michele Rancati e che, data l'occasione e la platea, sono state ben focalizzate sull'aspetto economico locale e di imprenditoria.

Non è però mancato un po' di pepe quando, alla domanda su quale sarà la prima zona o quartiere in cui interverrà il futuro sindaco, la candidata del centrosinistra ha risposto in maniera netta «Tutta la città, c'è bisogno ovunque di più cura del verde, dei giardini, dei marciapiedi e delle strade». La replica del sindaco uscente non si è fatta attendere: «Effettivamente la situazione che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione era tale che, nonostante abbiamo messo mano a 400 chilometri di strade e marciapiedi, forse ce n'è ancora da fare».


Entrambe le candidate hanno ammesso che uno dei temi che le divide in maniera diametralmente opposta è quello dell'area su cui sorgerà il nuovo ospedale: «Cambiare la sede che è già stata individuata - ha detto Patrizia Barbieri - significherebbe perdere tutti i milioni che sono già stati messi a bilancio per l'opera». «Non è affatto così, quei fondi non andranno persi» ha replicato in maniera decisa Katia Tarasconi.


Le due candidate hanno però anche ammesso entrambe alcuni punti di contatto e condivisione, sui reciproci programmi, nonostante le molte, tantissime, divergenze sul tavolo. Barbieri, guardando al programma dell'avversaria, si è detta di condividere molto l'idea del nuovo verde da far nascere in futuro in città. Tarasconi, ammettendo ad esempio la bontà della nascita della facoltà di Medicina in lingua inglese, ha aggiunto che se una idea è buona, tale resta a prescindere da chi la porta: «Non ho intenzione di disfare ciò che di buono è stato fatto, anzi lo miglioreremo».


Confrontandosi invece più strettamente sulle tematiche economiche locali, entrambe le candidate hanno risposto attraverso rispettive visioni delle strategie future da perseguire. «Ci aspetta un autunno impegnativo - ha sottolineato il sindaco uscente - è da tempo che si sta lavorando per una ripartenza immediata. E in questo contesto certamente Confapi è uno degli interlocutori migliori. In questa situazione difficile si è lavorato per costruire con progettualità, per ottenere fondi per 76 milioni a disposizione del territorio, con progetti e con una visione per la riqualificazione della città, concentrandosi soprattutto su quelle zone che meritavano una rigenerazione, come l'ex laboratorio Pontieri, cascina San Savino e l'ex ospedale militare. Ci sono grandi occasioni ancora da sfruttare, con fondi che possono essere messi a disposizione delle imprese piacentine, e il Comune potrebbe agevolarle per intercettare alcune occasioni importanti».

«Fare politica significa essere vicini a imprenditori e imprenditrici - ha detto la candidata del centrosinistra - che hanno però bisogno di risposte certe e in tempi brevi, perché non possono permettersi di perdere tempo. Meglio un "no" in un mese che un "si" in un anno. Anche se poi ci sono dinamiche nazionali e internazionali su cui un sindaco può ben poco, resta però essenziale ascoltare senza preconcetti tutti gli imprenditori, e che gli uffici diano risposte certe in tempi brevi». Insomma, per Tarasconi la parola d'ordine sarà efficienza.

Entrambe hanno poi sottolineato l'importanza di una visione strategica sugli insediamenti: per Tarasconi in particolare è importante «la valutazione a medio e lungo termine partendo dalle decisioni prese oggi, senza alcun preconcetto. Le imprese devono trovare nel Comune un alleato»; per Barbieri «serve uno strumento di pianificazione inserendo anche criteri di premialità legati alla sostenibilità ambientale».

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